giovedì 29 dicembre 2016

Liberiamo la perla! Assemblea pubblica

Il 7 gennaio 2017 alle ore 16 presso il parco Kennedy, il Paese che Vorrei presenta la propria proposta riguardo la gestione della spiaggia la Perla del Tirreno.

Il progetto vuole garantire l'utilizzo di questo arenile durante tutto l'arco dell'anno e non crede che la scelta dell'amministrazione del project financing sia proficua per il territorio e per i cittadini per quanto riguarda i servizi e la ricaduta occupazionale.

La Perla del Tirreno è un BENE PUBBLICO e quindi appartiene a TUTTI i CITTADINI!

venerdì 16 dicembre 2016

Perla Libera Tutti: firma la petizione

Al seguente indirizzo è possibile firmare la petizione per restituire una spiaggia libera a Santa Marinella:



https://www.change.org/p/sindaco-comune-santamarinella-rm-it-perla-libera-tutti-restituiamo-una-spiaggia-libera-a-s-marinella-finche-siamo-in-tempo?recruiter=647835140&utm_source=share_petition&utm_medium=email&utm_campaign=share_email_responsive

Liberiamo la Perla del Tirreno

 Una proposta per darle vita dodici mesi l’anno 

Sabato 7 gennaio 2017 al Parco Kennedy,Il Paese che Vorrei presenterà la propria proposta per la gestione della spiaggia della passeggiata, la nostra Perla del Tirreno.

Ilproject financing voluto dall’Amministrazione comunale prevede la concessione della spiaggia e delle cabine attigue ad un unicooperatore per una gestione solo estiva e ad uso esclusivo di chi può permettersi il canone previsto.

Il Paese che vorrei rivendica una proposta più ampia, una spiaggia libera attrezzata d’estate per accogliere sia chi scende in spiaggia con l’asciugamano sulle spalle sia chi, invece, preferisce cabina e lettino.

Propone, inoltre, una spiaggia vissuta anche negli altri mesi dell’anno grazie ad una rotazione di operatori, circoli sportivi e associazioni culturali che a periodi o in condivisione possano richiamare al mare di S. Marinella,residenti e turisti, attraverso l’offerta di servizi e attrezzature come, per esempio,scuole su piccole imbarcazioni (derive, windsurf, kayak), attività sportive come beach volley e beach soccer, o ancora attività culturali e divulgative sulla sicurezza in mare e sull’ambiente marino, pensando anche alla possibilità di creare un punto di ristoronella struttura. 

Poiché il mare e la spiaggia non può che essere sempre di tutti, il Paese che Vorrei continua a pretendere l’eliminazione delle barriere architettoniche che ancora oggi ostacolano la fruibilità della spiaggia in spregio alla normativa vigente.

Il primo appuntamento per la raccolta di firme a sostegno della proposta è sabato 17 e domenica 18 dicembre dalle ore 10:00/12:00 e dalle 16:00/18:00 sotto i portici antistanti l’arena Lucciola. È inoltre possibile dare il proprio sostegno firmando on-line sulla piattaforma change.org la petizione “Perla libera tutti-restituiamo una spiaggia libera a S. Marinella finché siamo in tempo”.




La nostra proposta per la "Perla del Tirreno"


PERLA LIBERA A TUTTI



 Restituiamo la spiaggia a Santa Marinella


PREMESSA

 Il tratto di spiaggia con le relative attrezzature da sempre utilizzato come stabilimento balneare con il nome “la Perla del Tirreno” è una proprietà pubblica. Ciò vuol dire che appartiene a tutti i cittadini e rientra quindi a pieno titolo tra i “beni comuni patrimoniali”.

L’obiettivo nella gestione di un bene comune per noi è quello di perseguire la qualificazione del bene in termini ambientali (risanamento, accessibilità, decoro, prestazioni) ma anche e soprattutto in termini di offerta dei servizi e ricaduta occupazionale. Consideriamo quindi limitativo valutare il “beneficio” per i cittadini che sono stati privati di un bene comune, esclusivamente in termini economici sotto forma del canone annuo di concessione.

Per questo motivo la nostra proposta mira da un lato a garantire la libertà di accesso e di fruizione di questo tratto di arenile e dall’altro a rilanciarne l’utilizzo in termini di offerta di servizi ai residenti e ai turisti durante l’intero arco dell’anno.

La conseguenza sotto il profilo occupazionale è quella di offrire ad un ampio ventaglio di operatori la possibilità di creare una serie di servizi da erogare su 12 mesi invece che relegare l’utilizzo della spiaggia ai 2 o 3 mesi estivi e lasciare, come è stato fino a oggi, le attrezzature e la spiaggia stessa nel più totale abbandono.

Si ritiene inoltre importante,sotto il profilo dell’offerta turistica,l’opportunità di sviluppare iniziative ed eventi sportivi, culturali e d’intrattenimento in grado di richiamare presenze anche al di fuori della stagione estiva.


LA PROPOSTA

1. Il tratto di spiaggia e le relative strutture potranno essere date in gestione con la formula della spiaggia libera attrezzata e a condizione che la società di gestione si impegni a sviluppare servizi e attività calendarizzate durante l’intero arco dell’anno presentando un adeguato progetto di gestione e l’elenco degli eventuali partner (società e/o associazioni) coinvolti nella gestione per lo sviluppo delle diverse attività.

2. Il tratto di spiaggia e le relative strutture dovranno essere oggetto di qualificazione e adeguamento alla normativa vigente (ad oggi totalmente ignorata) in termini di “eliminazione delle barriere architettoniche” al fine di garantire a tutti la piena agibilità degli spazi.

3. Gli spazi coperti potranno essere riqualificati e adeguati a un uso diversificato in funzione delle attività previste.

Le cabine disponibili durante la stagione balneare possono essere utilizzate come spogliatoi durante negli altri periodi, lo spazio dell’ex discoteca (attualmente inagibile) potrà essere utilizzato per lo svolgimento di attività didattiche, divulgative, culturali a sostegno e integrazione delle attività ludico-sportive, una porzione di questo spazio potrà essere destinata a punto ristoro e intrattenimento.

4. Il tratto di spiaggia e le relative strutture possano essere date in gestione con il vincolo allo svolgimento delle seguenti attività:

 1) Servizi per spiaggia libera attrezzata;
2) Servizi e attrezzature per una scuola di vela su derive;
3) Servizi e attrezzature per una scuola di windsurf;
4) Servizi e attrezzature per una scuola di kayak;
5) Servizi e attrezzature per attività sportive compatibili (tipo beach volley);
6) Attività culturali e divulgative sul tema della sicurezza in mare;
7) Attività culturali e divulgative sull’ambiente marino e costiero;
8) Servizio di somministrazione di alimenti e bevande anche a supporto delle attività che si svolgeranno
9) Periodo estivo serale di bar aperitivi e musica lounge bar (compatibilmente con il ripristino degli spazi)

Coerentemente con quanto previsto in materia di gestione delle spiagge libere attrezzate

1) dovrà essere garantito il libero accesso alla spiaggia e al mare anche nelle ore notturne
2) le attrezzature non utilizzate (ombrelloni, sdraio, lettini) dovranno essere rimosse dalla spiaggia per garantire la piena accessibilità;
3) dovranno essere garantiti i servizi di sorveglianza, sicurezza, assistenza e pulizia durante l’intero arco dell’anno.


domenica 20 novembre 2016

Un albero in Comune




LA CICOGNA TRADITA PORTA UN ALBERO IN COMUNE

L’Amministrazione non onora l’impegno di piantare un albero per ogni nuovo nato (e molto altro ancora)

Siamo al 21 novembre, Festa Nazionale dell’Albero, e anche quest’anno nessuna sorpresa positiva da parte dell’Amministrazione. Per svegliare la Giunta dal torpore, abbiamo deciso di far recapitare dalla cicogna un albero che renda giustizia alla comunità, privata di un simbolo di speranza legato alle nuove nascite.

I nostri volontari, dopo averlo portato in corteo lungo le vie della città, hanno piantato un albero di leccio proprio nell’aiuola antestante l’entrata della sede comunale. Aiuola che fino a qualche anno fa ospitava un’altra pianta, abbattuta e mai sostituita.

Questa azione simbolica, vuole dar voce a tutti coloro che a Santa Marinella sono stanchi di assistere impotenti allo svilimento del patrimonio verde e alla stentata sopravvivenza di parchi, giardini, viali. Cittadini che si sentono umiliati dall’offrire una tale immagine della propria città.

venerdì 18 novembre 2016

Chi Siamo


Da oggi “Il Paese Che Vorrei” diventa la voce e il simbolo unitario di persone che hanno collaborato a numerose iniziative politiche, come i Piani per l’Abbattimento delle Barriere Architettoniche e Progetto Integrato Sviluppo Urbano; la Mozione a Tutela del Verde; il progetto per il Castello di Santa Severa; la promozione dell’Assemblea per la Piazza Partecipata e il costante sollecito per un Pia...no d’Emergenza Comunale.

Alcuni provengono da ACP e SEL, altri non hanno appartenenza politica. Condividono valori ed obiettivi indicati nel documento “Santa Marinella bene comune”.

Invitiamo tutti coloro che si riconoscono nei principi di questo documento a contribuire alla nascita di un movimento politico che superi finalmente controproducenti divisioni e diventi credibile alternativa al blocco di potere che governa la città.

Manifesto - Santa Marinella Bene Comune

Santa Marinella è un bene comune. Questo principio determina gli obiettivi, la scelta delle priorità, la destinazione delle risorse e ogni azione di governo. Dobbiamo scardinare un modello orientato all'interesse di parte e alla appropriazione delle risorse pubbliche.

Il territorio è un patrimonio collettivo da tutelare per perseguire la qualificazione ambientale e la creazione di servizi in grado di favorire il riequilibrio della ricchezza, la creazione di opportunità, la ricaduta occupazionale, lo sviluppo di un tessuto produttivo a beneficio di tutti.

L'ambiente è un prestito che riceviamo dalle generazioni future; per questo va gestito con una programmazione seria e di lunga portata che possa conciliare salute pubblica e produzione, sviluppo e sostenibilità, godibilità e tutela.

Migliorare la qualità della vita significa attuare interventi volti a migliorare lo spazio pubblico urbano e a ricostruirlo come luogo d'incontro, a connettere e qualificare le periferie, a recuperare spazi abbandonati, a immaginare luoghi e ad animarli con l'offerta di servizi. Ciò vuol dire mitigare le sacche di disagio sociale e innalzare il livello di sicurezza.

Credere nel bene comune vuol dire credere nella collettività e comporta il desiderio di investire su asilo nido, scuola, assistenza sociale, cultura, sport, verde, pulizia, opportunità per i giovani. Dobbiamo perseguire accessibilità, sostenibilità e benessere, nel rispetto della dignità di ogni cittadino, con particolare attenzione alle fasce più deboli. Tutti, nessuno escluso, devono poter godere dei beni comuni e dei diritti.

La città-bene comune: un patto che lega tutti alle stesse regole. Questo patto è saltato e le risorse economiche e ambientali sono utilizzate come strumento per la conservazione di potere e privilegi. È una tendenza che deve essere invertita attraverso concetti-guida di giustizia sociale, etica, trasparenza, legalità, che non sono bandiere per acquisire consensi ma valori da concretizzare nella pratica quotidiana. È quindi necessario ricostruire la cultura dei diritti sociali contro quella della elargizione di privilegi.

La qualità dell'amministrazione si misura in termini di qualità dei servizi e presuppone una condivisione strategica con i cittadini, la cui partecipazione è imprescindibile.
È necessario inoltre ridefinire gli obiettivi con chi opera negli uffici comunali, ricostruendo la dignità del lavoro anche nelle pratiche di esternalizzazione, troppo spesso strumento di sfruttamento o di finanziamento di reti clientelari.

Questo progetto-obiettivo va fondato sulla partecipazione, sul godimento dei diritti e sulla crescita culturale, morale e intellettuale di tutti: si tratta di attuare una trasformazione sociale che cancelli le insopportabili logiche di gestione del potere a beneficio di pochi e inauguri una fase di pianificazione strategica condivisa, in grado di generare ricchezza nel rispetto delle pari opportunità. È il concreto sforzo di una comunità che vuole investire nel proprio futuro, un'occasione per migliorare la qualità della vita in armonia con un'idea di progresso sostenibile per la comunità e per l'ambiente.

Diamo il benvenuto a chi vuole partecipare al cambiamento.

mercoledì 16 novembre 2016

PORTO ODESCALCHI: CENT’ANNI DI CONCESSIONE (VENT’ANNI DI SOLITUDINE)




Sono passati vent’ anni (12 novembre 1996) da quando il Comune di S. Marinella ha approvato la convenzione con la Società Porto Odescalchi (ora Porto Romano) della durata di cento anni. La società s’ impegnava a ingrandire il porto e a rinnovarlo a sue spese in cambio di un canone annuale davvero esiguo.

Da allora i lavori di ampliamento non sono mai iniziati, le amministrazioni comunali che si sono succedute nel tempo non si sono mai preoccupate di controllare il rispetto dei vincoli imposti (uno per tutti il divieto di mantenere occupate aree a terra per mantenere le barche “a secco”) e tutti gli accordi sottoposti alla società per l’avvio dei lavori sono puntualmente stati disattesi, per mezzo di ricorsi legali che hanno visto il Comune sempre perdere i contenziosi in ogni sede.