giovedì 29 marzo 2018

Il Paese che Vorrei apre la campagna elettorale: dura critica a chi invoca il default del Comune.




Sabato 24 marzo, il Paese che Vorrei, ha festeggiato con iscritti e simpatizzanti l’apertura della campagna elettorale. Lo scorso 10 dicembre, l’associazione in campo da anni sul territorio, ha annunciato la presentazione di una propria lista alle prossime elezioni comunali.


La grande partecipazione all’assemblea testimonia il profondo desiderio di condivisione e la voglia di voltare pagina partecipando a un progetto concreto di sviluppo della città. Davanti ai molti presenti, il candidato sindaco, Lorenzo Casella, ha espresso un totale disaccordo nei confronti di chi, da mesi, invoca la dichiarazione di dissesto finanziario per il nostro Comune.

“La dichiarazione di dissesto è un fatto tecnico che riguarda il rapporto tra i debiti contratti e la relativa possibilità di risanarli e speriamo che questa eventualità sia scongiurata” – ha sostenuto con preoccupazione – “perché il default finanziario di un Comune si traduce in una serie di automatismi che ricadono sulla collettività. Significa imporre tasse alla massima aliquota a tutti, contrarre l’erogazione dei servizi ai cittadini e aumentare le tariffe dei servizi che non possono essere sospesi. Significa anche l’impossibilità di contrarre mutui per la realizzazione di progetti di sviluppo ma il vincolo a contrarne unicamente per estinguere il debito. Significa infine, la svendita dei beni pubblici, la liquidazione di ciò che è rimasto tra i beni patrimoniali comunali e altre eventuali azioni fortemente penalizzanti”.


A pagare il prezzo di tutto questo sarebbero i cittadini. Con quale senso di responsabilità si può invocare una cosa del genere?

Il discorso è continuato evidenziando la necessità di creare le condizioni per trasformare Santa Marinella e Santa Severa. “Com’è possibile limitare la stagione turistica a soli 2 mesi l’anno con le potenzialità di cui disponiamo? L’amministrazione in questo ha un ruolo centrale perché deve affiancare le imprese e le associazioni offrendo loro il supporto e la collaborazione necessari a pianificare attività l’intero anno. In questo modo sarà possibile diventare un punto di riferimento e produrre un indotto significativo nei settori del commercio, della ristorazione e dell’accoglienza turistica”.

È stato inoltre ricordato il progetto, presentato dal Paese che Vorrei con l’adesione di molte associazioni di Santa Marinella, per la qualificazione del Castello di Santa Severa come luogo di cultura di arte e di formazione, approvato dai Comuni del comprensorio e anche dal nostro, che lo ha poi abbandonato in un cassetto.


Infine, Lorenzo Casella ha duramente attaccato la proposta di project-financing per la costruzione del Municipio. “Ancora si parla della necessità di un Municipio (con due o tre piani di parcheggi sotterranei e centro commerciale, naturalmente per invogliare il finanziatore). E questa “grande opera” ha come obiettivo che il Sindaco e il Consiglio possano disporre di spazi “all'altezza del ruolo”. Noi diciamo NO: finché il Sindaco e il Consiglio non garantiranno una migliore qualità della vita ai cittadini possono tranquillamente rimanere dove stanno. Prima conquistiamo il progresso sociale in termini di occupazione e di riqualificazione ambientale e poi vedremo di dare alla classe politica quello che avrà dimostrato di meritare”.





Nel video qui sopra alcuni momenti dell'incontro



lunedì 12 marzo 2018

Il Paese che vorrei smentisce quanto riportato nell’articolo “Centrosinistra, ancora una fumata nera” apparso su La Provincia.

Nell’articolo Centrosinistra, ancora una fumata nera pubblicato lo scorso 10 marzo su La Provincia si asserisce che nel corso di una riunione fra le varie forze del centrosinistra di Santa Marinella sarebbero emerse le indisponibilità del Pd e del Paese che Vorrei a fare un passo indietro ai rispettivi candidati sindaci, determinando così una posizione di stallo; si scrive, altresì, che il Paese che vorrei ha richiesto in più occasioni di ricorrere allo strumento delle primarie di coalizione.

Entrambe le affermazioni dell’articolo risultano false: nel corso dell’incontro il PD è risultato essere l’unica forza politica indisponibile a considerare ipotesi di candidato sindaco che non fossero quella di Pietro Tidei, candidatura, peraltro, che palesemente nel corso della riunione, non ha riscosso adesioni da parte degli altri partecipanti. Il Paese che vorrei ha invece ribadito, come sempre pubblicamente espresso, che la candidatura di Lorenzo Casella può essere ridiscussa in caso di un generale accordo della coalizione su altro nome.

La candidatura di Tidei è stata giudicata divisiva e tale da non permettere una aggregazione del centro sinistra; la riunione ha infatti evidenziato come l’arroccamento dimostrato non consente in alcun modo di convergere su una alleanza plurale ed ampia.

Altrettanto falsa risulta la riportata posizione de Il Paese che Vorrei circa le primarie di coalizione: non le abbiamo mai richieste, nella convinzione che una coalizione seria che si candida al governo di una città debba essere in grado di convergere su un soggetto rappresentativo condiviso.