venerdì 31 agosto 2018

Le tariffe scuolabus e il potere delle "fregnacce"


Sulle tariffe del servizio scuolabus S. Marinella ha alzato la testa e fatto sentire la sua voce inducendo Sindaco e Giunta a un significativo cambio di rotta. Le tariffe deliberate dalla Giunta il 21 agosto, da noi definite vergognose, sono state drasticamente ridotte. Rimane tuttavia inqualificabile aver gettato le famiglie nello sconforto con una delibera smentita a distanza di una settimana. Dietro quelli che vengono considerati unicamente come numeri di un default c’è la vita delle persone.

Inoltre, il nuovo piano tariffario non è stato ancora formalizzato e figura, per il momento, solo negli annunci. Diverse sono le domande sui nuovi termini del servizio. Se i pulmini saranno 3 anziché 5 quali saranno gli orari del “doppio giro” degli bus che si prospetta? E i tempi di attesa per gli studenti prima dell’ingresso in aula?
Non è ancora chiaro fino a che punto la contrattazione con la SAP abbia abbassato la qualità o le modalità di erogazione del servizio scuolabus.

Il Paese che vorrei tenta da giorni di far capire alla maggioranza che, oltre alla contrattazione con il fornitore SAP, esiste anche una questione di garanzia del diritto allo studio. In linea con le politiche della Regione Lazio, la tutela di questo diritto significa risorse per alleggerire ulteriormente le tariffe, a parità di servizio erogato. Non disperiamo, puntiamo invece all’esenzione totale del costo dello scuolabus, per le fasce economicamente più deboli.

Sappiamo infatti che è previsto, a breve, un incontro tra il Comune e la Direttrice regionale in materia di diritto allo studio, da noi contattata per definire il percorso di accesso ai fondi regionali sul settore del trasporto scolastico, e non solo.
Insomma, nonostante il Sindaco, con l’eleganza che lo contraddistingue abbia etichettato le nostre pressioni come “fregnacce”, dopo pochi giorni ha rivisto il piano tariffario e si è messo in contatto con la Direzione Regionale preposta, per approfondire i termini di un contributo.

Ci preme pertanto rassicurare il Sindaco sul fatto che il nostro impegno, aldilà degli epiteti con cui vorrà etichettarlo, è e sarà sempre a disposizione dei nostri concittadini e del Sindaco stesso, se lo vorrà utilizzare per portare benefici sul nostro territorio.

Il Paese che vorrei

venerdì 24 agosto 2018

Trasporto scolastico: pronta una soluzione.

Bastava chiedere aiuto alla Regione, ma la Giunta non lo ha mai fatto.

La lista civica “il paese che vorrei” si è stancata di suggerire a chi non vuol sentire le azioni da intraprendere per porre rimedio al problema del trasporto scolastico ed ha deciso di agire in prima persona per trovare una soluzione. 

Il consigliere comunale Lorenzo Casella ha preso contatto con la dottoressa Elisabetta Longo, Direttrice Regionale per Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Università, Diritto allo Studio, al fine di avviare un confronto sul problema legato all’esponenziale aumento delle tariffe del trasporto scolastico deliberate pochi giorni fa dalla Giunta Tidei e di verificare eventuali e possibili sostegni da parte dell’Ente Regionale.

Nell’ambito dell’incontro è emerso non solo che il Comune di Santa Marinella non aveva neanche mai tentato di percorrere la strada di un confronto con gli uffici regionali preposti, ma si è soprattutto convenuto che il servizio di scuolabus non deve essere considerato come un servizio a domanda individuale e che quindi non rientra obbligatoriamente nella disciplina dei servizi vincolati dalla normativa sul dissesto finanziario.

Non solo: la Regione Lazio, ed in particolare la direzione della dott.ssa Longo - che ha le competenze sul Diritto allo Studio - si è resa disponibile – come già avvenuto in passato con altri Comuni in situazioni analoghe – ad attivare da subito un incontro per individuare modalità di collaborazione che possano alleviare gli oneri oggi imposti alle famiglie degli studenti.  Questa è la risposta ottenuta per e-mail dalla Direzione Regionale a seguito dell’incontro e dell’e-mail con cui abbiamo ufficialmente inoltrato la richiesta:

“Egregio Lorenzo Casella, prendendo atto delle criticità da lei esposte, le comunico che l’Amministrazione si rende disponibile ad istituire un tavolo tecnico di confronto, al fine di individuare un percorso amministrativo che possa garantire, alle famiglie coinvolte in questo processo, la fruizione del servizio di trasporto scolastico”.

Come ci è stato spiegato, la Regione per procedere ha la necessità di stabilire con il Governo della città le modalità con cui intervenire a sostegno dei nostri studenti e delle loro famiglie. La procedura quindi deve coinvolgere non solo il nostro consigliere comunale, peraltro di opposizione, ma direttamente il Sindaco o un suo delegato, che devono formalizzare e concordare la richiesta di un tavolo.

Abbiamo costruito il ponte, adesso per portare a casa il risultato, è necessario che ci sia un Sindaco intenzionato ad attraversarlo. Per far questo ovviamente si dovrà annullare la delibera di Giunta con cui si definiscono le tariffe per il servizio; considerare il servizio per quello che è e cioè un servizio alla collettività; rendersi disponibile a concordare con la Regione Lazio i termini del contributo economico.

Ora le chiacchere stanno a zero. La Regione Lazio ha garantito la volontà di venire in aiuto al nostro Comune, i fondi ci sono, la legge lo permette e, grazie all’operato del nostro consigliere, è stato aperto il percorso per risolvere il problema. 


Adesso tocca al Sindaco e alla Giunta tornare sui propri passi e agire nell’interesse della collettività. Coraggio, ce la potete fare!

martedì 21 agosto 2018

Segnali di confronto in Consiglio Comunale

Tre le delibere discusse al Consiglio del 20 agosto: innalzamento delle imposte, istituzione della tassa di soggiorno, modifica dello statuto della Santa Marinella Servizi.



La dichiarazione di default rende l’innalzamento delle tasse un atto obbligato. Il Paese che vorrei, attraverso il proprio consigliere Casella, ha però evidenziato come la maggioranza abbia rinunciato alla possibilità, prevista dalla legge, di applicare soglie di esenzione e riduzioni che avrebbero potuto sollevare la fascia più fragile della collettività da alcuni degli aggravi del dissesto. La maggioranza non ha ritenuto di accogliere questa esortazione ipotizzando l’individuazione di altre, eventuali, forme di sostegno. Relativamente ai punti successivi, Il Paese che vorrei ha posto grande impegno nell’esporre le molte criticità rilevate negli atti presentati. Quando ci si pone l’obiettivo di risollevare una collettività provata da anni di incuria e di scelte scellerate è particolarmente importante che ogni azione sia approfondita, trasparente e soprattutto corretta.  Ciononostante abbiamo apprezzato le intenzioni esposte dal vicesindaco Andrea Bianchi e la ricerca di una collaborazione con l’opposizione.
Riguardo l’imposta di soggiorno, il Paese che vorrei non è contrario alla sua istituzione ma è in disaccordo con le premesse espresse nell’atto. Questa non è una tassa per risanare il bilancio ma uno strumento per reperire risorse da destinare allo sviluppo turistico. Inoltre, a monte dell’atto proposto, sono mancate quelle forme di partecipazione che il nostro gruppo politico considera fondamentali per la condivisione delle scelte con la cittadinanza, anche per favorire una risposta positiva e funzionale in fase applicativa.  Lorenzo Casella e Francesco Fiorucci, l’unico altro esponente d’opposizione presente oltre al Presidente del Consiglio, hanno chiesto: il coinvolgimento degli operatori di settore per condividere e definire i presupposti, le scelte e le finalità; un’analisi dei flussi turistici, fondamentale per calibrare correttamente le tariffe e le modalità di applicazione; una definizione delle percentuali dei proventi dell’imposta da investire nelle diverse attività di sviluppo turistico: riqualificazione ambientale, attività culturali e di intrattenimento, promozione del territorio. La maggioranza ha preso atto di queste carenze, l’opposizione ha accolto le motivazioni d’urgenza addotte per spiegare le lacune. Si è quindi concordato un emendamento che prevede un riesame - sia in concertazione con gli operatori del settore sia in sede di commissioni - finalizzato all’elaborazione di un nuovo regolamento, da realizzare entro il 30 settembre 2018.  Il provvedimento, così emendato, è stato votato all’unanimità.
L’ultima delibera, riguardante la proposta di due modifiche allo statuto della Santa Marinella Servizi, volte ad ampliarne le attività e la sostenibilità, è stata ritirata a seguito di un confronto aperto sulle criticità, formali e sostanziali, evidenziate dall’opposizione. L’introduzione delle modifiche proposte, infatti, rende indispensabile una complessiva revisione dello statuto. È importante rilevare il clima costruttivo con cui si è svolto il confronto, a tratti anche acceso. Non abbiamo assistito a interventi sprezzanti o a sterili difese di parte né a polemiche inconcludenti. Ci è apparso invece un Consiglio comunale in cui i presenti stessero effettivamente impegnandosi per individuare le migliori strategie per la nostra comunità. Sarà forse un caso ma tra i presenti non c’era il Sindaco, di cui non abbiamo sentito la mancanza.

sabato 11 agosto 2018

Il Paese Che Vorrei aderisce al "Manifesto di inclusione per una società aperta"





Attraverso la sottoscrizione del proprio consigliere comunale, la lista civica Il Paese che vorrei aderisce al "Manifesto degli amministratori locali di inclusione per una società aperta".

L’iniziativa, promossa da numerosi Consiglieri della Regione Lazio mira, in una prospettiva di lungo termine, a creare una rete istituzionale per "promuovere i valori della solidarietà e dell’accoglienza" e "sostenere i processi di inclusione attraverso l’attuazione, nei territori, di un sistema ben strutturato, razionale, efficiente e solidale".

Le moltissime adesioni di rappresentanti eletti nei diversi territori nazionali testimoniano l’esistenza di un’Italia che rifiuta la strumentale "retorica dell’invasione e della sostituzione etnica", peraltro contraddetta dai dati numerici, e il discorso pubblico, ormai quotidiano, "di denigrazione e disprezzo del prossimo e l’incitamento all’odio".

Senza nascondere le difficoltà, l’obiettivo dell’iniziativa è quello di contrastare l’onda di intolleranza e di violenza che sta montando nel nostro Paese, lavorando nel concreto a politiche di umanità, accoglienza e integrazione che possano realizzare una società inclusiva che riconosca a tutti il diritto a una esistenza sicura e dignitosa, nel reciproco rispetto delle legittime esigenze di ciascuno.

Il Paese che Vorrei

lunedì 6 agosto 2018

I pini di piazza Trieste


Il Paese che Vorrei chiede alla nuova Giunta un cambiamento radicale nell’approccio al verde urbano e il rispetto del Regolamento.

A Piazza Trieste, durante la gestione commissariale, è stato abbattuto un pino lasciando al suo posto uno sgabello di dubbio gusto, ricavato dal troncone. A motivazione dell’intervento, la responsabile cita l’ordinanza di abbattimento n. 89 del 6 dicembre 2017, della quale non siamo riusciti a trovare traccia nel sito del Comune. Non vorremmo fosse l’inizio di una nuova era di interventi che, senza motivazioni di effettiva necessità, ci vedrebbero privati del bellissimo ombrello d’ombra che costituisce una delle attrattive che caratterizzano l’area.



Gli esemplari di Pinus Pinea (Pino domestico) di piazza Trieste non versano in condizioni ottimali e probabilmente, come riscontrato da un sopralluogo da noi effettuato il 28 luglio con l’assistenza di un tecnico qualificato, per uno di loro l’abbattimento sarebbe necessario poiché presenta radici strozzanti e rialzamento della zolla. Altri due esemplari sarebbero da tenere sotto controllo in quanto presentano alcune criticità. Finora, purtroppo, poco è stato fatto per mantenerli in buona salute.

Anche questa è un’amara eredità degli ultimi due governi Bacheca e dei precedenti che non hanno curato con perizia le potature, non hanno monitorato lo stato di salute di ogni esemplare, né hanno, almeno, preteso il rispetto delle piante stesse. Queste sono state usate, da chi occupa il suolo pubblico, come pali di sostegno di fili elettrici, interruttori e quant’altro, pratica vietata dall’art.35 del Regolamento sul Verde. Ieri l’incuria, oggi l’abbattimento. 

 Anche un solo chiodo può veicolare
 infezioni  fungine o attacchi parassitari
che possono condurre alla morte dell’albero.

Il Paese che Vorrei manifesta la sua preoccupazione e chiede alla nuova Giunta un cambiamento radicale sull’approccio al verde urbano. A nostro avviso, le alberature presenti in tutto il comune vanno monitorate con i moderni strumenti a disposizione e gli abbattimenti - tranne quando sono realmente urgenti per imminente pericolosità - vanno autorizzati solo dopo una progettazione di riqualifica dell’area su cui insistono. Inoltre, gli interventi sul patrimonio pubblico del verde non dovrebbero mai essere motivati da esigenze di interesse privato o speculativo, come purtroppo è frequentemente successo in passato.

Riqualificare per noi significa implementare il verde - e non ridurlo - in virtù dei numerosi effetti benefici degli alberi. Un esempio tra tutti: gli alberi hanno una sorprendente capacità di raffreddamento. Alcune ricerche sostengono che un singolo albero sia paragonabile a 10 climatizzatori in funzione per oltre 20 ore al giorno. E senza effetti collaterali!

Anche in caso di interventi necessari, la sostituzione di un’alberatura con un’altra non può prescindere da uno studio che ben identifichi la destinazione d’uso dell’area che si intende “rinverdire”. Prendersi cura del verde pubblico, inoltre, significa anche dissuadere quanti sono poco rispettosi dal danneggiare le alberature e le aiuole.

Per fortuna non partiamo da zero. Dal 2005, questo comune è dotato di un buon Regolamento del Verde, che descrive le corrette pratiche di gestione sia del verde pubblico sia del verde privato. La nuova Amministrazione deve solo iniziare a rispettarlo e pretenderne il rispetto anche da parte dei cittadini.

Il Paese che vorrei


giovedì 2 agosto 2018

Ambasciatore di sogni



Guido Nicosia, l’Ambasciatore di sogni, ha partecipato alla costruzione de Il Paese che vorrei e per molti di noi è stato un caro amico di cui sentiamo molto la mancanza. Il suo contributo intelligente e fuori dagli schemi, a volte anche critico, è stato occasione di crescita per il nostro gruppo e, attraverso i suoi libri e le molte iniziative a cui ha preso parte, per tutta la comunità di S. Marinella, dove Guido ha scelto di stabilirsi con la moglie Sissi dopo aver girato il mondo.
Siamo felici di invitarvi alla mostra delle sue opere pittoriche, riflessi pulsanti di una esistenza piena di colori, di ironia, di passione.
Il ricavato della vendita delle opere sarà interamente devoluto alla scuola orfanotrofio, Orfelinat Nathaniel di Tulear in Madagascar, luogo in cui Guido ha vissuto e che non ha mai dimenticato.

Ringraziamo Sissi per aver organizzato questa bellissima iniziativa. Vi aspettiamo.