venerdì 18 novembre 2016

Manifesto - Santa Marinella Bene Comune

Santa Marinella è un bene comune. Questo principio determina gli obiettivi, la scelta delle priorità, la destinazione delle risorse e ogni azione di governo. Dobbiamo scardinare un modello orientato all'interesse di parte e alla appropriazione delle risorse pubbliche.

Il territorio è un patrimonio collettivo da tutelare per perseguire la qualificazione ambientale e la creazione di servizi in grado di favorire il riequilibrio della ricchezza, la creazione di opportunità, la ricaduta occupazionale, lo sviluppo di un tessuto produttivo a beneficio di tutti.

L'ambiente è un prestito che riceviamo dalle generazioni future; per questo va gestito con una programmazione seria e di lunga portata che possa conciliare salute pubblica e produzione, sviluppo e sostenibilità, godibilità e tutela.

Migliorare la qualità della vita significa attuare interventi volti a migliorare lo spazio pubblico urbano e a ricostruirlo come luogo d'incontro, a connettere e qualificare le periferie, a recuperare spazi abbandonati, a immaginare luoghi e ad animarli con l'offerta di servizi. Ciò vuol dire mitigare le sacche di disagio sociale e innalzare il livello di sicurezza.

Credere nel bene comune vuol dire credere nella collettività e comporta il desiderio di investire su asilo nido, scuola, assistenza sociale, cultura, sport, verde, pulizia, opportunità per i giovani. Dobbiamo perseguire accessibilità, sostenibilità e benessere, nel rispetto della dignità di ogni cittadino, con particolare attenzione alle fasce più deboli. Tutti, nessuno escluso, devono poter godere dei beni comuni e dei diritti.

La città-bene comune: un patto che lega tutti alle stesse regole. Questo patto è saltato e le risorse economiche e ambientali sono utilizzate come strumento per la conservazione di potere e privilegi. È una tendenza che deve essere invertita attraverso concetti-guida di giustizia sociale, etica, trasparenza, legalità, che non sono bandiere per acquisire consensi ma valori da concretizzare nella pratica quotidiana. È quindi necessario ricostruire la cultura dei diritti sociali contro quella della elargizione di privilegi.

La qualità dell'amministrazione si misura in termini di qualità dei servizi e presuppone una condivisione strategica con i cittadini, la cui partecipazione è imprescindibile.
È necessario inoltre ridefinire gli obiettivi con chi opera negli uffici comunali, ricostruendo la dignità del lavoro anche nelle pratiche di esternalizzazione, troppo spesso strumento di sfruttamento o di finanziamento di reti clientelari.

Questo progetto-obiettivo va fondato sulla partecipazione, sul godimento dei diritti e sulla crescita culturale, morale e intellettuale di tutti: si tratta di attuare una trasformazione sociale che cancelli le insopportabili logiche di gestione del potere a beneficio di pochi e inauguri una fase di pianificazione strategica condivisa, in grado di generare ricchezza nel rispetto delle pari opportunità. È il concreto sforzo di una comunità che vuole investire nel proprio futuro, un'occasione per migliorare la qualità della vita in armonia con un'idea di progresso sostenibile per la comunità e per l'ambiente.

Diamo il benvenuto a chi vuole partecipare al cambiamento.