giovedì 15 giugno 2017

Piovono tegole: salviamo i nostri studenti

Scuole a rischio per il prossimo anno scolastico.


Siamo alle solite: si prospetta un altro anno scolastico difficile a Santa Marinella. Quanti altri studenti saranno costretti a migrare da una scuola all'altra? Non bastava aver chiuso Vignacce novembre scorso per inagibilità, ora l’impianto termico della scuola media ex Carducci è completamente da rifare.

I provvedimenti a riguardo procedono molto lentamente o forse non procedono affatto.

Per Vignacce il progetto di rifacimento doveva essere consegnato da mesi. Dov’è? Qualcuno lo ha vagliato? Perché nessuno ne parla? L’assessore ai lavori pubblici Bronzolino continua a sostenere che tutto va bene. Rassicurazioni risibili visto che il plesso non è stato più riaperto.


E ancora: il 26 maggio viene affidato l’incarico per riprogettare l’impianto di riscaldamento della scuola media Carducci: il vecchio è ormai irrecuperabile. La cifra ipotizzata è di 375.000 €, senza il riscaldamento della palestra.

Speriamo che sia tutto pronto per Il 15 novembre, data prevista per la riaccensione dell’impianto. Le passate esperienze non rendono ottimisti.

Se anche questi interventi andassero a buon fine resterebbero una goccia nell’oceano a fronte della grave situazione della Carducci recentemente illustrata dal servizio RAI che mostrava una scuola fatiscente e ridotta a colabrodo. Immagini ampiamente diffuse dalle pagine FB che hanno umiliato i santamarinellesi, attoniti di fronte a tanto scempio, ma che non hanno minimamente scosso chi di questo scempio è responsabile.

Faremo in tempo a sanare queste situazioni o, per il prossimo anno scolastico, si prospetta lo smembramento della scuola di S. Marinella su tutto il territorio? E a quale altissimo costo?

Questo è il risultato di 10 anni di amministrazione Bacheca. Nessuna pianificazione coerente degli interventi di manutenzione ordinaria che ci avrebbero permesso di non arrivare allo stato in cui siamo. Anni di sollecitazioni inascoltate: dei genitori, dei dirigenti scolastici, delle forze politiche. Una scaletta delle priorità che pone spese improduttive e clientelari prima della scuola. Tutto questo deve finire.


mercoledì 7 giugno 2017

Restituiamo un futuro a Santa Marinella!

Ripartiamo dalle idee, dal programma e dai progetti e non dai soliti nomi



In Paese c’è fermento pre-elettorale. Girano voci, si fanno illazioni, si ipotizzano scese in campo. Voci inquietanti perché invece di avere come tema centrale il futuro di questa città allo stremo – senza servizi, senza opportunità e senza un centesimo nelle casse – riguardano unicamente il toto-sindaco. Tornano a echeggiare i soliti nomi, che credevamo ormai consegnati alla storia.

Nomi di chi avanzerebbe senza vergogna la propria candidatura, contando su un’amnesia collettiva. Facendo leva sulle pessime condizioni in cui versa Santa Marinella, si torna ad evocare l’ormai logoro miraggio dell’uomo forte che stavolta, miracolosamente, risolverà tutti i nostri problemi. E come cura, si propongono le stesse dinamiche che ci hanno condotto a questo degrado.

Dall’una e dall’altra parte, ma anche tra le parti, pare siano già partite le campagne acquisti all’insegna del “che te serve”; ricche di promesse di favori o di scambi ed elargizioni di privilegi. Tra gli affaristi, c’è gran fermento perché, si sa, che qualche metro cubo di cemento o qualche concessione per “fare un po’ come ti pare” non si nega a nessun compare fedele.

Il fatto che né coloro che sembrano sponsorizzare i soliti noti, né i loro candidati abbiano mosso un dito in questi ultimi anni per promuovere un’iniziativa, per appoggiare una proposta o un’azione a beneficio di questo territorio, la dice lunga sui loro reali interessi.

Un dimesso fatalismo genera l’idea che non nulla potrà mai cambiare e che le scelte elettorali risulteranno inutili. Così, invece di pretendere programmi convincenti, ci si accontenterà di ripiegare su una fantomatica “vittoria” di parte, come se mettere un sindaco alla guida della città equivalesse a prendere il biglietto vincente di una lotteria.

Il Paese che Vorrei crede che vivere la politica sia un’altra cosa. Dalle ultime elezioni abbiamo mantenuto attivo un presidio di proposta per la città. Abbiamo una visione di questo Paese e di ciò che potrebbe essere se solo si smettesse di scommettere sulla forza dei comitati d’affari e si disegnasse il futuro all’insegna del rispetto per il nostro ambiente, lo sviluppo dei servizi, la necessità di nuove opportunità occupazionali.

È necessario abbandonare gli schemi consumati e fallimentari dei capibastone, da qualunque matrice provengano. Dichiarare apertamente la propria contrarietà ai patti inconfessabili con cui un manipolo di persone si spartisce il potere spostandolo da un padrone all’altro, tramite la logica di presunti serbatoi di voto utili solo a garantire tornaconto personale e mai collettivo.

Riportiamo al centro del confronto idee, programmi e progetti riqualificanti per questa città. Vincere non ha senso se non vince la collettività. Vincere vuol dire essere portatori di azioni in grado di restituire dignità al compito amministrativo, perseguire la giustizia sociale, ridisegnare un futuro sostenibile. Rilanciamo l’idea di una crescita collettiva e agevoliamo il cambiamento con le nostre azioni. Le cose a Santa Marinella possono cambiare.