lunedì 29 novembre 2021

FESTA DELL'ALBERO 2021

Ecco i lavori per mettere a dimora il nuovo alberello di Lagerstroemia Indica, varietà rosa (in linea con le altre alberature presenti in questo tratto di Aurelia).
Una bella giornata di festa. Nelle parole di Marinella il senso di questa giornata e nel ricordo di Catia, a cui dedichiamo idealmente questa piantumazione, uno stimolo alla passione e all'impegno per questo territorio.
Un ringraziamento particolare va a Tonino Vagnozzi che ha lavorato per dieci!









































mercoledì 24 novembre 2021

25 NOVEMBRE: GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Ogni tre giorni ne ammazzano una!

Durante il periodo di emergenza Covid-19, l’Istat ha evidenziato che la quantità delle chiamate al numero verde 1522 (antiviolenza e stalking) è più che raddoppiata rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+119,6%). Frutto della solitudine e dell’impossibilità a denunciare.

Dal primo gennaio 2021 ad oggi ne sono state ammazzate 105. È il risultato dello studio fatto dalla Commissione d’inchiesta del Senato sul Femminicidio e la violenza di genere.

La violenza contro le donne è la violenza perpetrata contro le donne basata sul genere, ed è ritenuta una violazione dei diritti umani.

Perché non ci sono solo vittime di violenza domestica, il pensiero va anche alle donne vessate e torturate dai regimi dittatoriali, dalle religioni e dai pregiudizi, ai tanti figli che vengono uccisi con le madri in nome di un amore malato e persecutorio, e alle donne trans, anch’esse vittime di violenze e omicidi, come ci ha ricordato il recente Transgender Day of Rememberance, dedicato alla memoria delle donne e uomini trans uccisi dalla violenza di genere.

Purtroppo le denunce cadute nel vuoto o la paura del carnefice/carceriere non riescono ad aiutare chi subisce le prime violenze, l’inasprimento delle pene non giustifica e non risolve il problema socio-culturale. Qualcosa è stato fatto e tanto c’è ancora da fare.

Ogni fotografia che ci racconta di un femminicidio è uno schiaffo alla vita, la prima cosa che salta agli occhi è la scarpa sfilata dal piede che rimane vuota, unico oggetto staccato dal corpo martoriato e violentato con rabbia e disumanità da chi diceva di amare. E le scarpe diventano il simbolo del femminicidio. Rosse! Come il sangue versato dalle vittime.

Il 25 novembre porta un fiore rosso a Civitavecchia (presso il Teatro Traiano), corso Centocelle dalle ore 17,00 in ricordo delle vittime di femminicidio (organizzato da Le ardite)

Il 27 novembre partecipa alla manifestazione organizzata da Non Una Di Meno a Roma, Piazza della Repubblica ore 14,00.




venerdì 12 novembre 2021

IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE URBANISTICA DELLA REGIONE LAZIO: SANTA MARINELLA, UN TERRITORIO DI VALORE

Lunedì 8 novembre, su invito del Paese che Vorrei, Marco Cacciatore ha illustrato il nuovo Piano Paesaggistico Regionale (PTPR) e le sue ricadute sul nostro territorio. All’incontro, svoltosi presso il ristorante “Acquamarina”, hanno partecipato i consiglieri dell’opposizione Casella, Calistri, Fiorucci e Settanni, il Paese che Vorrei, Rifondazione Comunista, L’Unione inquilini Civitavecchia ed il Comitato per l’Emergenza Abitativa di S. Marinella. Molti gli interventi e le questioni affrontate nel lungo incontro anche nello specifico di situazioni e aree critiche oggetto di interventi programmati dall’attuale maggioranza.

Il PTPR, registra le caratteristiche del territorio e definisce le prescrizioni mirate alla salvaguardia del paesaggio e alla sua riqualificazione per delineare uno sviluppo urbanistico ed edilizio compatibile con i vincoli riconosciuti e tutelati.

Il nuovo Piano regionale individua nel territorio di Santa Marinella molteplici zone di interesse pubblico da proteggere: aree archeologiche, corsi d’acqua, fascia costiera, parchi e riserve naturali, aree boscate, terreni agricoli di pregio. Il piano paesaggistico ha valore obbligatorio sulle aree vincolate, valore di indirizzo per la pianificazione degli enti locali sulle aree non vincolate. Il PTPR prevale sui Piani Comunali e superando la discrezionalità e l’estemporaneità delle scelte degli enti locali, dovrebbe fornire regole e tempi certi sia agli operatori economici che ai cittadini.

Meno male perché, come è noto, il nostro Piano Regolatore (elaborato negli anni ‘70) è frutto di una visione urbanistica del territorio ormai superata, fondata su una prospettiva di crescita degli abitanti mai realizzatasi, su uno sfruttamento ambientale insostenibile e su una grave sottovalutazione del rischio idrogeologico del territorio. Un territorio cementificato in maniera selvaggia, non sempre nel perseguimento di interessi collettivi, tralasciando persino le opere di urbanizzazione primaria.

Alla luce del PTPR, che prevede l’adattamento dei piani comunali entro due anni dalla sua entrata in vigore (aprile 2021), l’Amministrazione deve adeguarsi con urgenza e procedere alla redazione di un Piano Urbanistico Comunale Generale (PUCG), un nuovo strumento di pianificazione urbanistica che, in linea con il PTPR, non mira solo alla definizione degli spazi fisici e funzionali, ma anche alla “qualità dell’abitare” fatta di elementi materiali e immateriali (la sicurezza di un luogo, il valore di un paesaggio, la potenzialità turistica, una mobilità efficiente e sostenibile, l’eliminazione delle barriere architettoniche, l’accoglienza…).

Approfondiremo con attenzione il nuovo PTPR per analizzare puntualmente i suoi effetti ma soprattutto le opportunità che individua nel nostro territorio. Perché è bene sottolineare che l’esistenza di un vincolo non è una sventura ma, al contrario, la rappresentazione dell’esistenza di elementi di valore da preservare e valorizzare e non da tombare con colate di cemento come si è fatto sin ora.
Ringraziamo ancora il Presidente della Commissione Urbanistica regionale, Marco Cacciatore, per la sua disponibilità ad incontrarci e a fornirci utili elementi di analisi per uno sviluppo sano e sostenibile del nostro territorio.






mercoledì 3 novembre 2021

ANCORA SULLA 167 A SANTA SEVERA: L'ENNESIMA OPERAZIONE DI SPECULAZIONE EDILIZIA

Mercoledì 27 ottobre in Consiglio, è stato approvato il progetto di nuove costruzioni in 167 a S. Severa. Nelle sedute di Commissione Urbanistica che lo hanno preceduto, si è cercato, in vano, di esporre le profonde criticità di questo intervento e spiegare che è ora di smettere di approfittare delle opportunità fornite da un Piano Regolatore - concepito ormai mezzo secolo fa - in puro spirito speculativo.

Possibile che in cinquant’anni non siamo stati capaci di crescere sui tanti errori commessi? Che ancora oggi si possa pensare di utilizzare beni pubblici (come i nostri terreni agricoli) e soldi pubblici (le sovvenzioni che prenderanno le cosiddette cooperative di costruzione) per vomitare migliaia di metri cubi di cemento per soddisfare le mire di pochi ai danni di tutti gli altri?

Il progetto presentato, poi, rappresenta l’antitesi della qualità abitativa. Si tratta di cubetti e parallelepipedi posti lungo percorsi di strada carrabile. Non c’è alcuna visione di quartiere, nessuno spazio per la vita sociale, né un’idea di uno sviluppo organico mirato a favorire la qualità della vita.

È un progetto utile solo alla parcellizzazione dei lotti. A un costruttore basteranno 45mila euro circa per ottenere il diritto di proprietà sul lotto da edificare e, ottenute le sovvenzioni dalla Regione, potrà procedere all’edificazione della sua porzione, del suo cubetto.

È però prevista la costituzione di un fantomatico consorzio dei costruttori che dovrebbe garantire il Comune sulla correttezza delle procedure. Ossia, i soggetti consorziati dovrebbero fare i controllori di se stessi. Imbarazzante! Tanto più che è prevista la possibilità che i diversi costruttori partano in tempi diversi rendendo così l’esistenza del consorzio un vincolo formale privo di efficacia.

In più, il progetto non prevede una connessione carrabile, pedonale o ciclabile con l’abitato di Santa Severa e nemmeno con la vecchia zona 167. Due episodi speculativi, due isole di alloggi buoni forse per dormire o villeggiare ma inadatti a una concezione sana dell’abitare.

Per fare la spesa, comprare il giornale o per qualunque attività, sarà sempre necessario prendere la macchina, con l’aggravante che uscendo dalla lottizzazione l’unica possibilità prevista sul progetto è quella di immettersi sull’Aurelia in direzione nord e naturalmente si potrà entrare solo venendo da sud.
Tanto ci sarebbe ancora da dire e tanto altro è stato detto in Commissione nel tentativo di spiegare perché questa operazione è sbagliata. Il risultato è stato quello di mettere qualche toppa qua e là sugli incartamenti sotto forma di emendamento o di promessa per future migliorie, senza cambiare, purtroppo, il risultato.

lunedì 1 novembre 2021

167 A SANTA SEVERA: BENEFICIARI SBAGLIATI

Speculare con la scusa delle case "popolari"

Mercoledì 27 ottobre in Consiglio comunale, è stato approvato il progetto di nuove costruzioni a S. Severa ai sensi della legge 167.

Questo progetto è dannoso quanto ingiusto perché si basa sul finto presupposto che le nuove case siano destinate a chi ha bisogno di un’abitazione e non può affrontare i costi di mercato, quando, come accaduto per la vecchia 167, queste regole sono facilmente aggirabili in fase di compravendita. Ci risulta infatti che almeno il 50 percento delle case già costruite in 167 siano in realtà usate come casa per le vacanze. Altro che case per chi altrimenti non riuscirebbe a comprare un alloggio: queste case sono utilizzate a scopo speculativo.

La ciliegina sulla torta l'ha messa la legge 119 del 2018 con l’articolo 49 bis. Fino ad allora, per limitare i fenomeni speculativi sulla 167, esisteva un vincolo che imponeva ai beneficiari di questi immobili - per un periodo di 20 anni - un prezzo massimo stabilito in caso di rivendita.

La legge veniva comunque aggirata, prevalentemente con pagamenti al nero, così che le cosiddette case popolari si sono trasformate negli anni in seconde/terze case, case di villeggiatura o da mettere a reddito. Con la legge del 2018 purtroppo, il malcostume e la speculazione sono diventati legali. Chi oggi acquista una casa in edilizia convenzionata e agevolata, dopo soli 5 anni potrà svincolarla dal regime di prezzo massimo e rivenderla a prezzo di mercato, lucrando sul consumo di suolo e sui soldi pubblici utilizzati per la costruzione. 

Ne consegue che il regime di convenzione, grazie al quale si acquisisce in maniera agevolata il diritto di proprietà su un terreno come quello interessato da questa sciagurata operazione, e i soldi dei contribuenti con cui vengono finanziati i costruttori non sono investimenti pubblici a favore di eventuali aventi diritto ma strumenti di speculazione per le imprese di costruzione e coloro che nelle case “popolari” vedono un’opportunità di investimento. 

Il Paese che vorrei ha già organizzato una riunione in cui questo pseudo progetto è stato ampiamente analizzato e discusso; un’importante occasione di confronto che ha visto la partecipazione del Comitato per l’Emergenza Abitativa, del gruppo di Sinistra Democratica, di Rifondazione Comunista, dei consiglieri comunali del gruppo Paese che vorrei e del gruppo misto. Si tratta di momenti di confronto importanti per favorire la conoscenza e la consapevolezza da parte dei cittadini. Altri incontri seguiranno su questo e su altri temi che segnano il futuro del nostro territorio.