Lunedì 8 novembre, su invito del Paese che Vorrei, Marco Cacciatore ha illustrato il nuovo Piano Paesaggistico Regionale (PTPR) e le sue ricadute sul nostro territorio. All’incontro, svoltosi presso il ristorante “Acquamarina”, hanno partecipato i consiglieri dell’opposizione Casella, Calistri, Fiorucci e Settanni, il Paese che Vorrei, Rifondazione Comunista, L’Unione inquilini Civitavecchia ed il Comitato per l’Emergenza Abitativa di S. Marinella. Molti gli interventi e le questioni affrontate nel lungo incontro anche nello specifico di situazioni e aree critiche oggetto di interventi programmati dall’attuale maggioranza.
Il PTPR, registra le caratteristiche del territorio e definisce le prescrizioni mirate alla salvaguardia del paesaggio e alla sua riqualificazione per delineare uno sviluppo urbanistico ed edilizio compatibile con i vincoli riconosciuti e tutelati.
Il nuovo Piano regionale individua nel territorio di Santa Marinella molteplici zone di interesse pubblico da proteggere: aree archeologiche, corsi d’acqua, fascia costiera, parchi e riserve naturali, aree boscate, terreni agricoli di pregio. Il piano paesaggistico ha valore obbligatorio sulle aree vincolate, valore di indirizzo per la pianificazione degli enti locali sulle aree non vincolate. Il PTPR prevale sui Piani Comunali e superando la discrezionalità e l’estemporaneità delle scelte degli enti locali, dovrebbe fornire regole e tempi certi sia agli operatori economici che ai cittadini.
Meno male perché, come è noto, il nostro Piano Regolatore (elaborato negli anni ‘70) è frutto di una visione urbanistica del territorio ormai superata, fondata su una prospettiva di crescita degli abitanti mai realizzatasi, su uno sfruttamento ambientale insostenibile e su una grave sottovalutazione del rischio idrogeologico del territorio. Un territorio cementificato in maniera selvaggia, non sempre nel perseguimento di interessi collettivi, tralasciando persino le opere di urbanizzazione primaria.
Alla luce del PTPR, che prevede l’adattamento dei piani comunali entro due anni dalla sua entrata in vigore (aprile 2021), l’Amministrazione deve adeguarsi con urgenza e procedere alla redazione di un Piano Urbanistico Comunale Generale (PUCG), un nuovo strumento di pianificazione urbanistica che, in linea con il PTPR, non mira solo alla definizione degli spazi fisici e funzionali, ma anche alla “qualità dell’abitare” fatta di elementi materiali e immateriali (la sicurezza di un luogo, il valore di un paesaggio, la potenzialità turistica, una mobilità efficiente e sostenibile, l’eliminazione delle barriere architettoniche, l’accoglienza…).
Approfondiremo con attenzione il nuovo PTPR per analizzare puntualmente i suoi effetti ma soprattutto le opportunità che individua nel nostro territorio. Perché è bene sottolineare che l’esistenza di un vincolo non è una sventura ma, al contrario, la rappresentazione dell’esistenza di elementi di valore da preservare e valorizzare e non da tombare con colate di cemento come si è fatto sin ora.
Ringraziamo ancora il Presidente della Commissione Urbanistica regionale, Marco Cacciatore, per la sua disponibilità ad incontrarci e a fornirci utili elementi di analisi per uno sviluppo sano e sostenibile del nostro territorio.