lunedì 30 dicembre 2019

Piazza Trieste: lo spavento è passato, ora riqualifichiamo!

Sollecitiamo la convocazione di un tavolo di confronto per una riqualificazione condivisa di Piazza Trieste.

L’allarme seguito ai post allarmistici e contraddittori di Sindaco e Vicesindaco che annunciavano l’abbattimento di un albero a piazza Trieste, ha dato i suoi frutti.
Il pino, vittima annunciata delle seghe della Giunta, è stato alleggerito e in parte potato come indicato nella perizia tecnica delprof. dott. Rocco Sgherzi.
Ringraziamo le decine di persone, che nonostante il freddo e la levataccia, sono scese in piazza in difesa del bene comune.
Grazie a loro, i santamarinellesi non vedranno ulteriormente deturpata Piazza Trieste, uno dei luoghi più suggestivi della nostra città.

Ora, però, passato lo spavento, torniamo a chiedere con forza la convocazione di un tavolo di confronto che serva ad individuare un progetto condiviso per riqualificare la Piazza.
Siamo convinti che la sicurezza dei cittadini e la bellezza della città siano valori da far convivere e sollecitiamo l’amministrazione a intraprendere un percorso di riqualificazione dell’intera piazza che tenga conto sia dell’incolumità delle persone, sia del mantenimento della bellezza e della godibilità del sito.
Si pensi a ridisegnare la Piazza tenendo conto della sua accessibilità, della sua vivibilità e del piacere che i cittadini provano nel frequentarla. Si individuino le alberature alternative per sostituire i pini, quando sarà necessario.
Nel frattempo, si proceda come procederebbe un’amministrazione virtuosa e si faccia la necessaria manutenzione agli alberi affinché i ripetuti “al lupo al lupo” allucinati e allucinati non diventino una realtà, a causa della trascuratezza con cui continua ad essere gestito il nostro territorio.


domenica 29 dicembre 2019

IMPEDIAMO L’ABBATTIMENTO ARBITRARIO DEGLI ALBERI DI PIAZZA TRIESTE E PRESIDIAMO LA PIAZZA PER DIFENDERE LA BELLEZZA DELLA NOSTRA CITTÀ




Domani mattina all'alba è previsto un abbattimento mascherato da potatura di uno degli alberi di Piazza Trieste. Si tratta di uno tre dei pini per i quali, su iniziativa del Paese che Vorrei, tanti cittadini si sono battuti pagando anche di tasca propria una perizia tecnica e strumentale da parte di un agronomo specializzato. La perizia sulle condizioni di stabilità riporta: “le analisi effettuate non hanno evidenziato segni e sintomi correlabili ad una significativa propensione al cedimento”. E forniva le seguenti indicazioni: “Eliminazione di branca basale eccessivamente allungata; leggera potatura di rimonda; contenimento e riequilibrio”.

In più di 7 mesi nulla è stato fatto, nonostante i nostri solleciti: niente potatura, nessun intervento di riequilibrio. Ciò nonostante quell'albero non ha riportato o creato alcun danno
né al passaggio di una tromba d’aria né a causa dei forti venti dei giorni scorsi, che hanno superato i 100 km orari,

Ribadiamo la nostra posizione: siamo favorevoli a un intervento di riqualificazione della Piazza che preveda, se necessario, la sostituzione delle attuali alberature con altre di adeguata tipologia, altezza, capacità di ombreggiatura e qualità dal punto di vista paesaggistico.
Siamo assolutamente contrari a che in assenza di un progetto e in funzione di una presunta pericolosità si proceda arbitrariamente all’abbattimento di alberi. In particolare nelle aree in cui, come in Piazza Trieste, il verde costituisce un bene paesaggistico e di godibilità ambientale.
Invitiamo tutti i cittadini che hanno a cuore il paese a manifestare il proprio dissenso e a impedire questo scempio. Noi dalle 7:00 a.m. saremo lì!

lunedì 9 dicembre 2019

CHI FA DA SE', FA PER TRE!


CITTADINANZA ATTIVA E PATTO DI COLLABORAZIONE

COSA SONO:
I cittadini di Santa Marinella, sia come singoli che come associazioni, possono realizzare interventi di cura e rigenerazione degli spazi pubblici (naturalmente a proprie spese) attraverso un Patto di Collaborazione con l’amministrazione. Il contenuto del Patto varia a seconda del tipo di intervento e della durata della collaborazione ed è disciplinato dal Regolamento del Consiglio Comunale n. 37 del 05.11.2018 (purtroppo introvabile sul sito comunale).

Per capire cosa concretamente bisognasse fare per realizzare un intervento di miglioramento del verde cittadino, abbiamo deciso di piantare due alberi seguendo  la procedura prevista per la Cittadinanza Attiva.. I testi che pubblichiamo come “modello” fanno quindi riferimento a questo tipo di iniziativa ma le indicazioni di carattere generale valgono anche per interventi di natura diversa. Il nostro intervento, ad esempio, comportava una collaborazione temporanea, limitata alla sola piantumazione, ma è anche possibile adottare un'aiuola e prendersene cura nel tempo.

        I due alberi che abbiamo piantato il 1 dicembre in via Aurelia 285!

È utile ricordare che abbiamo un ottimo Regolamento del Verde che è bene consultare per capire quali alberi è indicato piantare nelle diverse parti della città e come farlo al meglio! Inoltre, se scegliete di piantare nuovi alberi o piante previsti dal Regolamento del verde o già presenti in territorio comunale o un posto già predisposto ad accoglierli, la procedura richiede tempi di autorizzazione più brevi.


DOVE ANDARE E A CHI RIVOLGERSI
Uffici Comunali Lungomare Marconi, 101 – 2° piano
ORARI: apertura al pubblico fino al 31/12/2019
Lunedì 9:15-12:15; Martedì 9:15-12:15 e 15:15- 17:15; Giovedì: 15:15- 17:15.
REFERENTE: Oliviero di Giustino, Santa Marinella Servizi (persona molto disponibile e gentile).

COSA BISOGNA FARE
1.     Andare presso gli uffici del Lungomare Marconi e spiegare il tipo di intervento che si vuole fare. Il Sig. Di Giustino darà indicazioni su come formulare correttamente la richiesta al Comune;
2.      Protocollare (di persona presso l’ufficio Protocollo di via Aurelia 455 o via Posta Elettronica Certificata a questo indirizzo protocollosantamarinella@postecert.it ) la proposta/richiesta di collaborazione.
A seguito di questa proposta, il Comune fa i dovuti accertamenti e poi risponde -via Pec o tramite raccomandata- per comunicare la regolarità della domanda e i tempi previsti per istruire la pratica, circa 30 giorni. In seguito, una nuova comunicazione –sempre via Pec o tramite raccomandata- comunica la data in cui andare a firmare il Patto di Collaborazione.
3.      Alla data indicata, recarsi presso gli uffici e firmare;
4.      Protocollare una Comunicare d’inizio lavori;
5.      Effettuare i lavori;
6.      Protocollare una Comunicare di fine lavori.

ATTENZIONE: ogni volta che protocollate qualcosa o ricevete una comunicazione dal Comune conservatene numero di protocollo e data perché vi servirà citarli nelle scartoffie successive. Avere una Pec per mandare o ricevere le comunicazioni accorcia i tempi e vi risparmia diverse passeggiate presso l’ufficio Protocollo, quindi se non l’avete ma conoscete qualcuno che ce l’abbia vi consigliamo di chiedere la sua collaborazione.



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ESEMPIO DI RICHIESTA




All’attenzione del
Responsabile del SETTORE III 
Arch. Ermanno Mencarelli



Oggetto: Istanza di autorizzazione alla piantumazione di ………………………(es. due alberature) nell’ambito delle disposizioni comunali in materia di Cittadinanza attiva.

La sottoscritta/o ………………………….. Codice Fiscale ………………………. residente a Santa Marinella in via ……………………………………
se si fa a nome di una associazione
in qualità di Presidente dell’Associazione …………………………………………. con sede in …………………………. Codice Fiscale…………………………………………


Ai sensi dell’art. 2 lettera J; dell’art. 4 comma 5 e dell’art. 6 comma 2 -1° punto della Delibera di Consiglio Comunale n.37 del 5-11-2018 Collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani- Cittadinanza Attiva

CHIEDE
di poter posizionare a propria cura e spese n… alberi di ………………… indicare il tipo di albero o pianta
in via ………………… (allegati 1 e 2 mappa e foto del luogo).




Contatti: Nome e Cognome
Cellulare: numero di telefono
Pec: se la avete
Email: indirizzo di posta elettronica




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ESEMPIO DI  ALLEGATO 1 & 2
Gli allegati non sono obbligatori ma accorciano i tempi della pratica





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ESEMPIO DI  COMUNICAZIONE DI INIZIO LAVORI




Spett. Comune di Santa Marinella
Ufficio Protocollo
All’attenzione del
Responsabile del SETTORE III 
Arch. Ermanno Mencarelli



Oggetto: Comunicazione inizio lavori nell’ambito del Patto di Collaborazione sottoscritto in data ………………. tra la/il richiedente ………………….. e l’arch. Ermanno Mencarelli Responsabile del Settore III per il Comune di Santa Marinella.


La sottoscritta/o ………………… Codice Fiscale ………………………. residente a Santa Marinella in via ……………………………………
se si fa a nome di una associazione
in qualità di Presidente dell’Associazione ………………………………………….

Richiamati:
- la Determinazione del Responsabile del III° Settore atto n. …………… del …………… (R.G.1228) con il quale è stato approvato il patto di collaborazione proposto relativo alla ……………….
(es. piantumazione di n.2 alberature in via Aurelia n.285);

E in riferimento all’art.3 del Patto di Collaborazione sottoscritto presso gli uffici comunali il ………….

COMUNICA

che il giorno …………  alle ore ……, salvo imprevisti o condizioni meteo ostative, procederà alla piantumazione, a propria cura e spese di n. ….. alberature in via……………… come dettagliato nella propria istanza prot.n. ……….del  ………. e secondo le modalità previste nel sopracitato Patto di Collaborazione.


Contatti: Nome e Cognome
Cellulare: numero di telefono
Pec: se la avete
Email: indirizzo di posta elettronica




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ESEMPIO DI  COMUNICAZIONE DI FINE LAVORI




Spett. Comune di Santa Marinella
Ufficio Protocollo
Responsabile del SETTORE III 
Arch. Ermanno Mencarelli


Oggetto: Comunicazione di fine lavori nell’ambito del Patto di Collaborazione sottoscritto in data ………………. tra la/il richiedente ………………….. e l’arch. Ermanno Mencarelli Responsabile del Settore III per il Comune di Santa Marinella.

La sottoscritta/o ………………… Codice Fiscale ………………………. residente a Santa Marinella in via ……………………………………
se si fa a nome di una associazione
in qualità di Presidente dell’Associazione ………………………………………….

Richiamati:
- la Determinazione del Responsabile del III° Settore atto n. …… del ……… (R.G.1228) con il quale è stato approvato il patto di collaborazione proposto relativo alla ………………. (es. piantumazione di n.2 (due) alberature in via Aurelia n.285;
- la comunicazione di inizio lavori prot.n. …………del……
E in riferimento all’art.3 del Patto di Collaborazione sottoscritto presso gli uffici comunali il ………….

COMUNICA

che il giorno ………. alle ore ……….., sono terminati i lavori di ………………piantumazione di n.2 in via  …………….., come dettagliato nella propria istanza prot.n. ……….del…….,  e dichiara l’avvenuta applicazione delle condizioni previste nel sopracitato Patto di Collaborazione e la sua conclusione a seguito del completamento dei lavori.



Contatti: Nome e Cognome
Cellulare: numero di telefono
Pec: se la avete
Email: indirizzo di posta elettronica



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domenica 1 dicembre 2019

FESTA DEGLI ALBERI 2019: BENVENUTI!

Ecco i due nuovi alberi, piantati stamattina tra le Poste e il Bar centrale.

Hip hip urrà! A breve pubblicheremo spiegazioni e modulistica affinché chi vuole fare altrettanto sia facilitato nell'iter comunale. Ringraziamo Oliviero Di Giustino, responsabile della pratica in Comune, per la sua professionalità e grande cortesia. 


Mille di questi giorni!😁🌳😄🌳🌳😃😁🌳🌳☺️🌳😄😆🌳🌳🌳😃😁😄🌳😃







lunedì 25 novembre 2019

NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE, OGNI GIORNO IN OGNI ANGOLO DEL MONDO

In Italia:

🔶 2 milioni le donne vittime di violenza fisica o sessuale;

🔶 94 gli omicidi di donne nei primi dieci mesi del 2019, quasi uno ogni tre giorni; 142 le donne uccise nel 2018.

🔶 A crescere sono soprattutto i femminicidi in ambito familiare affettivo, circa l’85,1%.

Stime rapporto Eures 2019 Femminicidio e violenza di genere.


lunedì 11 novembre 2019

Cessione dei terreni ARSIAL: l’ipocrisia delle Case Popolari




Avevamo già segnalato manovre mirate a far fallire l’acquisto da parte di ATER (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale) del complesso immobiliare abbandonato di via Elcetina che ne avrebbe permesso la riqualificazione a consumo di suolo zero e che avrebbe consentito di consegnare gli alloggi popolari agli aventi diritto entro luglio 2020. L’iniziativa è puntualmente fallita a causa di interessi estranei al bene della collettività.

Adesso Tidei può annunciare (con gioia) la cessione di terreni da parte della Regione e la firma di un protocollo con il Presidente dell’ARSIAL Rosati (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio) e il commissario dell’ATER Passarelli per avviare un piano di edilizia economica sui terreni ARSIAL. Ma la questione delle case popolari è solo un pretesto per giustificare la riconversione arbitraria di terreni agricoli in edificabili.  

In piena continuità con l’amministrazione Bacheca anche oggi passa la linea del cemento, della speculazione e del consumo di suolo.  Apprendiamo dalla Delibera di Giunta n° 197 del 16/10/2019 che i progetti dell’Amministrazione spaziano da Furbara a Rio Fiume e prevedono ovunque interventi edificatori: un centro termale, strutture ricettive alberghiere, ipotetici insediamenti di edilizia economica e popolare lungo 2 km della via Aurelia, un centro interrato di talassoterapia, edifici per insediamenti produttivi con uno o più lotti destinati alla Regione Lazio per la realizzazione di un archivio centrale e un centro dati. Ma il Sindaco zelante, aldilà di questa delibera, si adopera per riuscire a destinare anche un terreno agricolo sopra Perazzeta, dell’ARSIAL, ad uso di edilizia residenziale sempre sotto la bandiera dell’edilizia popolare.

Il tutto ovviamente avviene con la compiacenza della Regione che da quando ha piazzato LazioCrea a gestire il Castello di S. Severa senza interferenze da parte del Comune, cede terreni come una specie di compensazione, senza curarsi di cosa questa Amministrazione si propone di realizzare. Infatti, nonostante la ragione sociale dell’ARSIAL sia di “promuovere lo sviluppo e l’innovazione del sistema agricolo e agro-industriale”, l’amministratore unico Rosati, continua a tentare accordi con il Comune per destinare i terreni agricoli a scopi diversi ed in particolare edificatori. 

Già nel 2015 Rosati proponeva a S. Marinella “un’iniziativa pilota” per realizzare nuove abitazioni attraverso la conversione di terreni agricoli in edificabili, in un comune con centinaia di case vuote. Non vediamo in che modo questo promuova l’innovazione agricola. 

Allora, il Sindaco di S. Marinella era Bacheca ma chi si occupava per conto del Comune dell’edilizia economica e popolare era sempre Grimaldi. Questa e altre presenze rendono manifesto l’obiettivo di continuità che ha portato Tidei a imbastire un’accozzaglia elettorale finalizzata a nutrire un consolidato sistema di potere a danno di tutti i cittadini e del futuro del territorio. È ora di porre fine a queste speculazioni e intraprendere la strada della riqualificazione ambientale, sociale e produttiva di cui abbiamo necessità ed urgenza.


Oltre il danno la beffa. Alla faccia della trasparenza mentre pianifica 
cementificazioni, il Sindaco rassicura del suo profilo social.

ALTRO CEMENTO SU SANTA MARINELLA E SANTA SEVERA





Inizia a emergere il vero motivo che ha portato Tidei e i suoi valorosi sostenitori a industriarsi con improbabili accozzaglie elettorali, per riprendere il potere sul nostro territorio: cemento, metri cubi, affari. 
A seguire, riportiamo in virgolettato/corsivo le parole copiate dai documenti approvati con delibera di Giunta n° 197. In testo normale, aggiungiamo le nostre integrazioni e considerazioni. Cominciamo! 

Nei documenti allegati alla delibera leggiamo che:

 1) a Santa Severa, in una zona agricola in cui attualmente è
vietata: a) ogni attività comportante trasformazioni del suolo per finalità diverse da quelle legate alla produzione vegetale, all'allevamento animale o alla valorizzazione dei relativi prodotti, nonché ad attività connesse e compatibili; b) ogni lottizzazione a scopo edilizio;” 
il Sindaco e la sua maggioranza 
“Sarebbero interessati ad una parte dell’area in quanto nel sottosuolo è presente una falda acquifera termale che potrebbe essere valorizzata a scopo turistico/termale/sanitario.” Ovviamente: “Da realizzarsi attraverso un “partenariato da instaurarsi con l’operatore economico incaricato dell’esecuzione e della gestione del centro termale.” 
Esecuzione, naturalmente, sta per costruzione, edificazione. Alla faccia del consumo di suolo zero. 

Ma è solo l’inizio, perché:

 2) In prossimità del Castello di Santa Severa, in piena zona destinata a verde pubblico,
“si provvederà a sviluppare un progetto di riqualificazione e di sviluppo della struttura denominata “ex Colonia Marina”. Sul documento si legge però che si intende procedere con: “l’elaborazione ed approvazione da parte del Comune di un progetto planivolumetrico, riguardante la realizzazione di strutture ricettive-alberghiere …” 
Ecco quindi che una semplice “riqualificazione”, attraverso la parolina “sviluppo” si trasforma in un “progetto planivolumetrico”. Cioè quanti nuovi metri cubi? 


 3) Sempre a Santa Severa, all’altezza del Castello e delle “Sabbie Nere”, a monte della via Aurelia troviamo due grandi aree attualmente a uso agricolo e verde pubblico. E ancora, due grandi aree all’altezza della zona “Grottini” che si estendono fino alla sede della Croce Rossa. A proposito questi 4 grandi terreni che si estendono per chilometri lungo la consiliare, leggiamo dal documento: 
“Queste grandi aree sono estremamente interessanti per la possibilità di realizzare nuovi progetti, a completamento dell’intervento di realizzazione di edifici di edilizia economico e popolare (già ultimati). Le ulteriori aree disponibili saranno oggetto di pianificazione attuativa da parte del Comune, al fine di realizzare progetti di edilizia economica/popolare, oltre parcheggi a beneficio dei cittadini di Santa Severa.” 
Insomma, l’idea sembra essere quella, come già avvenuto in passato, di far passare sotto la copertura ipocrita delle case popolari, un nuovo piano di edificazioni sulle aree a monte della via Aurelia. Una simpatica fascia di circa 2 chilometri destinata a nuovi insediamenti residenziali che, dal Castello ai Grottini, si andrebbero a sommare alle centinaia di case costruite e mai vendute già presenti sul nostro territorio. 

 4) Alla fine di questa nuova fascia, in località Grottini sui terreni ad oggi destinati all’Orto botanico comunale, potremo invece veder nascere il nuovo centro di talassoterapia. Ma in questo caso, si rassicura: 
Tale centro da realizzare interrato lascerebbe immutata la possibilità di realizzare anche il parco botanico previsto”
Interrato? Cioè sotto terra? Quanti metri cubi si intende costruire sotto terra? Con quali ripercussioni sulla fascia costiera e sull’assetto del paesaggio che si andrebbe a scavare? 

5) Alle spalle del centro di talassoterapia “interrato” troviamo invece, rispolverato per l’occasione, il Piano per gli Insediamenti Produttivi. Qui si tratta di costruire nuovi edifici per la realizzazione di una zona artigianale. Ma siccome non basta mai, si prevede anche che: 
“Uno o più lotti previsti dall’insediamento, potranno essere destinati alla Regione per l’eventuale realizzazione dell’archivio centrale ed il centro di dematerializzazione dei dati.” 
Infatti, visto che a Roma e provincia non ci sono abbastanza edifici vuoti e inutilizzati da riqualificare, decidiamo di procedere alla dematerializzazione dei dati, materializzando nuovi metri cubi di cemento su un terreno agricolo di Santa Marinella. 

Questa è una sintesi del contenuto della delibera di Giunta del 16 ottobre 2019. Ma il Sindaco non vuole farci mancare nulla, quindi: 

6) sta lavorando per rinnovare una concessione per la realizzazione di 90.000 metri cubi di costruzioni sulla collina sopra via delle Colonie, lato Liceo. 

7) Si adopera instancabile per riuscire a destinare un terreno agricolo sopra Perazzeta ad uso di edilizia residenziale per l’edificazione di nuove abitazioni. 

8) e nell’area ex fungo, in linea con Bacheca, i soliti 2 piani interrati di parcheggio, sormontati dall’immancabile presa per i fondelli della piazza, arricchita dalla presenza di un centro commerciale di cui tutti i cittadini di Santa Marinella sentono l’irrefrenabile bisogno. 

Se Tidei riuscirà a completare i suoi piani, il nostro territorio sarà più brutto, più povero, meno verde, più inquinato dal cemento e da affarismi che nulla hanno a che vedere con l’interesse generale. È necessario fermarlo per porre fine alle speculazioni e intraprendere la strada della riqualificazione ambientale, sociale e produttiva di cui il nostro territorio ha invece grande necessità e urgenza.

venerdì 1 novembre 2019

Cosa succede? Cosa succede in città? (c’è qualche cosa, sì, qualcosa che non va!)


Nell’ultimo Consiglio comunale abbiamo assistito all’ennesima occasione persa, da parte della maggioranza, di affrontare le decisioni studiandosi bene carte, procedimenti e progetti, con l’obiettivo di fornire ai propri cittadini la migliore soluzione possibile, a vantaggio di tutti. È stata anche l’ennesima occasione persa per recepire osservazioni e suggerimenti puntualmente proposti da un’opposizione che le carte se le studia con attenzione per migliorare gli interventi e mitigare gli effetti negativi dovuti a decisioni che Giunta e maggioranza prendono in maniera superficiale e irrispettosa del bene comune.

In poche parole: ACEA ha presentato un progetto per il miglioramento della rete fognaria di Santa Severa. Il progetto prevede la realizzazione, presso il parcheggio di piazza Caduti di Nassiriya, di un manufatto piuttosto invasivo (circa 240 metri cubi di volume) atto a contenere il gruppo elettrogeno a servizio delle pompe di sollevamento necessarie per inviare il carico dei liquami al depuratore. Nessuno dei consiglieri di maggioranza si è minimamente preoccupato di valutare l’impatto di quel volume piantato dove il progetto prevede, né l’opportunità di posizionarlo altrove. 

Il Paese che Vorrei, ha proposto una modifica finalizzata a variare la sede dell’intervento di pochi metri (circa 25) in una posizione più rispettosa del contesto e di coloro che vi abitano. La proposta prevedeva di spostare il locale tecnico dall’altro lato del parcheggio, in modo da risultare più distante dalle abitazioni e dall’accesso principale alla piazza. Il nostro rappresentante, ha dunque chiesto che la deliberazione fosse rinviata per approvazione al successivo consiglio comunale dopo aver ottenuto da Acea un adeguamento del progetto alla modifica richiesta.


Risultato: nonostante l’ampia discussione che ne è scaturita, in modo del tutto irragionevole e superficiale è partito l’ordine di scuderia e il progetto è stato approvato così com’era. Acea comanda, la maggioranza ubbidisce. L’unica annotazione messa a verbale è che il Comune avrebbe chiesto ad ACEA, dopo l’approvazione del progetto, di effettuare una variante in linea con quanto proposto dall’opposizione. 
Inutile dire, come argomentato durante la discussione dal nostro consigliere Lorenzo Casella, che una volta incassata l’approvazione del progetto, Acea avrebbe potuto fregarsene delle richieste. Così è avvenuto; Acea ha semplicemente risposto no!
L’altra richiesta dell’opposizione riguardava la regolarizzazione di tutta l’area del parcheggio, sulla carta destinata a “verde pubblico” ma di fatto trasformata in un parcheggio asfaltato e a pagamento. Anche questa richiesta è stata respinta dalla maggioranza che evidentemente si trova a suo agio nel mantenere attività abusive sul nostro territorio, basta che portino soldi.
Per concludere, nonostante gli sforzi fatti dall’opposizione, il locale tecnico di ACEA verrà realizzato sotto le finestre e i balconi delle case adiacenti e davanti all’incrocio di accesso alla piazza mentre il parcheggio è e rimarrà abusivo.

mercoledì 23 ottobre 2019

Parcheggi al castello, eppure bastava poco!


Incomprensibile ostilità della maggioranza a soluzioni a vantaggio del territorio, della qualità della vita, della trasparenza e dell’efficacia amministrativa.


Avremo un parcheggio a pagamento al Castello di S. Severa; finalmente non più abusivo e questa è una buona notizia. Avremmo potuto ottenere di più e di meglio ma la sudditanza nelle trattative caratterizza l’operato della maggioranza.
Nell’ultimo Consiglio Comunale, si è discusso di un progetto per la sistemazione dell’area parcheggio antistante il Castello di Santa Severa, presentato da LazioCrea(Regione Lazio). Il Progetto, condivisibile sotto il profilo architettonico perché a basso impatto ambientale, prevede l’assenza di pavimentazioni impermeabili; l’illuminazione a led e l’utilizzo di materiali naturali per le delimitazioni degli spazi.
Le opposizioni, che hanno espresso interesse per il progetto architettonico in sé, hanno riscontrato però due gravi carenze sotto il profilo sociale e gestionale.

1-Dal punto di vista sociale e turistico “il Paese che Vorrei” ha proposto un intervento finalizzato a collegare il Castello al centro abitato di Santa Severa tramite un percorso pedonale, accessibile e ciclabile. 
Si trattava di prevedere la riqualificazione del sentiero esistente ma abbandonato, pieno di buche e ostacoli, per offrire agli abitanti una mobilità alternativa all’uso della macchina. Chiediamo troppo? Oppure per consentire di fare cassa con il parcheggio a pagamento bisogna evitare che qualcuno possa raggiungere il castello a piedi, in bicicletta o in carrozzina?
Questa integrazione avrebbe rappresentato l’opportunità per agevolare la mobilità alternativa e rendere il percorso piacevole e accessibile a tutti tramite l’abbattimento delle barriere e la dotazione di illuminazione e di panchine per sostare e riposare. Insomma, un percorso capace di migliorare la qualità della vita per cittadini e per turisti. Un’integrazione mirata a rendere il nostro territorio più funzionale, più accessibile, più accogliente e più bello attraverso un intervento che LazioCrea e la Regione avrebbero potuto finanziare al posto di una scarsamente utile pista ciclabile, prevista nel progetto, che collegherebbe il Castello con l’Aurelia. 
Perché non è stata accettata? Perché, come riportato in Consiglio, la Giunta Tidei prevede la realizzazione di una strada carrabile larga 6 metri, utile solo ad aggiungere traffico al traffico. Per questa strada il Comune prevede un costo di € 780mila a nostro carico. Una cifra incomprensibile per un Comune in dissesto che invece avrebbe potuto fare un importante intervento, a costo zero, nella direzione della riqualificazione ambientale sostenibile sul percorso tra il Castello e il paese. 

2 –Sotto il profilo amministrativo/gestionale, “il Paese che Vorrei” ha chiesto che il progetto prevedesse una convenzione tra LazioCrea e il Comune di Santa Marinella, per disciplinare la gestione del servizio parcheggio, sostenendo che, prima di approvare un progetto che concede a LazioCrea la disponibilità di un’area messa a reddito grazie a una nostra variante urbanistica, il Comune dovrebbe assicurarsi di ottenere condizioni “scritte” in grado di sancire un beneficio gestionale. Durante il Consiglio si è parlato di presunte cifre e accordi preesistenti e, su questa base, la maggioranza si è opposta anche a questa richiesta. Ciò rende l’operazione opaca e sottomette ancora una volta il nostro Comune al gestore del Castello.
L’ottuso voto di ubbidienza della maggioranza non è utile ai cittadini e finché questa resterà sorda a ogni ragionamento sulle proposte di chi s’impegna per il bene comune, siamo destinati a perdere occasioni per realizzare le opere di proficua riqualificazione ambientale, sociale ed economica di cui avremmo tanto bisogno.

sabato 12 ottobre 2019

Le case di via Elcetina: un bell'impiccio




Allora: c’è un immobile con più di 70 appartamenti invenduti a Via Elcetina; sono pressoché finiti, mancano solo gli infissi e alcuni lavori di impiantistica. La proprietà è di un gruppo di imprenditori immobiliari che non è riuscito a completare l’opera.

L’immobile è lì da anni: nessuno lo compra.

Ci sono, poi, decine di famiglie senza casa, che hanno fatto domanda di assegnazione di un alloggio e rivendicano il proprio diritto a un’abitazione.

L’ATER, l’ente che cura l’edilizia popolare, allora si fa avanti, chiedendo ai proprietari di vendergli l’immobile, per poterlo assegnare agli aventi diritto, nel rispetto delle graduatorie.

L’operazione di ATER è ineccepibile e assolutamente vantaggiosa:
per la prima volta sul nostro territorio, si compie una riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente adeguando anche la classe energetica dell’immobile;
si rendono gli appartamenti disponibili in pochi mesi, creando alloggi per le famiglie più svantaggiate, a consumo di suolo zero. 
La trattativa va avanti nel disinteresse del nostro Comune; il nostro Sindaco ha altri progetti in mente. A settembre sembra quasi fatta, poi, il colpo di scena. Le ditte proprietarie interrompono le trattative.
Il motivo è misterioso soprattutto se si pensa che fino ad oggi nessuno le voleva, quelle case: ci si chiede perché mai, all’improvviso, dopo anni di disinteresse e mesi di trattative, l’acquisizione non vada in porto.

Le chiacchiere girano: qualcuno avrebbe offerto di più di quello che offre ATER. Ovviamente non per fare edilizia popolare ma per fare business. Di nomi, ne girano e sono più o meno quelli dei “soliti noti”. Nessuno ha certezze ma sicuramente è qualcuno che può permettersi di immobilizzare il capitale in attesa che il mercato immobiliare riparta; qualcuno che, per soddisfare la propria sete di affari, è disposto a calpestare le esigenze di famiglie in difficoltà che aspettano, con sempre meno speranze, di avere una casa.

Ma il Sindaco, coglie l’occasione per dare finalmente sfogo alla sua libidine edificatoria: mi faccio dare da Arsial dei terreni agricoli, li trasformo in edificabili e ci faccio costruire un po’ di palazzine: alcune da vendere sul mercato, altre da far costruire ad ATER. Così,in barba a tutti i vantaggi del progetto ATER su via Elcetina, facciamo finta di dare una risposta al problema.

Questa, infatti, non è una soluzione perché, purtroppo:
tra acquisizioni, varianti urbanistiche, trasformazioni, passaggi in Regione, nulla osta di varia natura, progettazione, gare d’appalto, edificazioni e collaudi, queste case saranno pronte tra almeno 10 anni, alla faccia di chi la casa non ce l’ha;
gli appartamenti previsti per l’assegnazione ad ATER non riuscirebbero a soddisfare neanche la metà delle richieste ad oggi pervenute;
altri edifici andranno ad aggiungersi ai tanti immobili invenduti disseminati nel nostro Comune, con un inutile, ulteriore, consumo di suolo.

Ma queste sono quisquilie, perché, alla fine, ci guadagnano in tanti: ci guadagna il misterioso acquirente delle case di via Elcetina che, in nome di San Profitto, sfrutta la situazione e sottrae a chi è più fragile gli appartamenti che potevano soddisfare in breve tempo la richiesta abitativa; ci guadagna chi costruirà sull’area che ARSIAL darà al Comune, facendo contenti i sostenitori del “cemento innanzi tutto”. Ci guadagna, politicamente, anche il Sindaco che come minimo dirà di averci messo una pezza: cosa che ha già cominciato a raccontare.

Quindi ci guadagnano tutti? Purtroppo no. Restano fuori, guarda caso, proprio quelli che la casa la aspettano da anni e chissà quanto dovranno aspettare ancora e ci perde il territorio che continuerà ad essere martoriato da speculazioni edilizieprive di ogni logica del bene comune e senso digiustizia sociale.

Ma si sa, gli schiaffi li prendono sempre gli stessi, almeno fino a quando i cittadini di Santa Marinella non pretenderanno il rispetto dei propri diritti e del proprio territorio.