lunedì 25 novembre 2019

NO ALLA VIOLENZA SULLE DONNE, OGNI GIORNO IN OGNI ANGOLO DEL MONDO

In Italia:

🔶 2 milioni le donne vittime di violenza fisica o sessuale;

🔶 94 gli omicidi di donne nei primi dieci mesi del 2019, quasi uno ogni tre giorni; 142 le donne uccise nel 2018.

🔶 A crescere sono soprattutto i femminicidi in ambito familiare affettivo, circa l’85,1%.

Stime rapporto Eures 2019 Femminicidio e violenza di genere.


lunedì 11 novembre 2019

Cessione dei terreni ARSIAL: l’ipocrisia delle Case Popolari




Avevamo già segnalato manovre mirate a far fallire l’acquisto da parte di ATER (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale) del complesso immobiliare abbandonato di via Elcetina che ne avrebbe permesso la riqualificazione a consumo di suolo zero e che avrebbe consentito di consegnare gli alloggi popolari agli aventi diritto entro luglio 2020. L’iniziativa è puntualmente fallita a causa di interessi estranei al bene della collettività.

Adesso Tidei può annunciare (con gioia) la cessione di terreni da parte della Regione e la firma di un protocollo con il Presidente dell’ARSIAL Rosati (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l'Innovazione dell'Agricoltura del Lazio) e il commissario dell’ATER Passarelli per avviare un piano di edilizia economica sui terreni ARSIAL. Ma la questione delle case popolari è solo un pretesto per giustificare la riconversione arbitraria di terreni agricoli in edificabili.  

In piena continuità con l’amministrazione Bacheca anche oggi passa la linea del cemento, della speculazione e del consumo di suolo.  Apprendiamo dalla Delibera di Giunta n° 197 del 16/10/2019 che i progetti dell’Amministrazione spaziano da Furbara a Rio Fiume e prevedono ovunque interventi edificatori: un centro termale, strutture ricettive alberghiere, ipotetici insediamenti di edilizia economica e popolare lungo 2 km della via Aurelia, un centro interrato di talassoterapia, edifici per insediamenti produttivi con uno o più lotti destinati alla Regione Lazio per la realizzazione di un archivio centrale e un centro dati. Ma il Sindaco zelante, aldilà di questa delibera, si adopera per riuscire a destinare anche un terreno agricolo sopra Perazzeta, dell’ARSIAL, ad uso di edilizia residenziale sempre sotto la bandiera dell’edilizia popolare.

Il tutto ovviamente avviene con la compiacenza della Regione che da quando ha piazzato LazioCrea a gestire il Castello di S. Severa senza interferenze da parte del Comune, cede terreni come una specie di compensazione, senza curarsi di cosa questa Amministrazione si propone di realizzare. Infatti, nonostante la ragione sociale dell’ARSIAL sia di “promuovere lo sviluppo e l’innovazione del sistema agricolo e agro-industriale”, l’amministratore unico Rosati, continua a tentare accordi con il Comune per destinare i terreni agricoli a scopi diversi ed in particolare edificatori. 

Già nel 2015 Rosati proponeva a S. Marinella “un’iniziativa pilota” per realizzare nuove abitazioni attraverso la conversione di terreni agricoli in edificabili, in un comune con centinaia di case vuote. Non vediamo in che modo questo promuova l’innovazione agricola. 

Allora, il Sindaco di S. Marinella era Bacheca ma chi si occupava per conto del Comune dell’edilizia economica e popolare era sempre Grimaldi. Questa e altre presenze rendono manifesto l’obiettivo di continuità che ha portato Tidei a imbastire un’accozzaglia elettorale finalizzata a nutrire un consolidato sistema di potere a danno di tutti i cittadini e del futuro del territorio. È ora di porre fine a queste speculazioni e intraprendere la strada della riqualificazione ambientale, sociale e produttiva di cui abbiamo necessità ed urgenza.


Oltre il danno la beffa. Alla faccia della trasparenza mentre pianifica 
cementificazioni, il Sindaco rassicura del suo profilo social.

ALTRO CEMENTO SU SANTA MARINELLA E SANTA SEVERA





Inizia a emergere il vero motivo che ha portato Tidei e i suoi valorosi sostenitori a industriarsi con improbabili accozzaglie elettorali, per riprendere il potere sul nostro territorio: cemento, metri cubi, affari. 
A seguire, riportiamo in virgolettato/corsivo le parole copiate dai documenti approvati con delibera di Giunta n° 197. In testo normale, aggiungiamo le nostre integrazioni e considerazioni. Cominciamo! 

Nei documenti allegati alla delibera leggiamo che:

 1) a Santa Severa, in una zona agricola in cui attualmente è
vietata: a) ogni attività comportante trasformazioni del suolo per finalità diverse da quelle legate alla produzione vegetale, all'allevamento animale o alla valorizzazione dei relativi prodotti, nonché ad attività connesse e compatibili; b) ogni lottizzazione a scopo edilizio;” 
il Sindaco e la sua maggioranza 
“Sarebbero interessati ad una parte dell’area in quanto nel sottosuolo è presente una falda acquifera termale che potrebbe essere valorizzata a scopo turistico/termale/sanitario.” Ovviamente: “Da realizzarsi attraverso un “partenariato da instaurarsi con l’operatore economico incaricato dell’esecuzione e della gestione del centro termale.” 
Esecuzione, naturalmente, sta per costruzione, edificazione. Alla faccia del consumo di suolo zero. 

Ma è solo l’inizio, perché:

 2) In prossimità del Castello di Santa Severa, in piena zona destinata a verde pubblico,
“si provvederà a sviluppare un progetto di riqualificazione e di sviluppo della struttura denominata “ex Colonia Marina”. Sul documento si legge però che si intende procedere con: “l’elaborazione ed approvazione da parte del Comune di un progetto planivolumetrico, riguardante la realizzazione di strutture ricettive-alberghiere …” 
Ecco quindi che una semplice “riqualificazione”, attraverso la parolina “sviluppo” si trasforma in un “progetto planivolumetrico”. Cioè quanti nuovi metri cubi? 


 3) Sempre a Santa Severa, all’altezza del Castello e delle “Sabbie Nere”, a monte della via Aurelia troviamo due grandi aree attualmente a uso agricolo e verde pubblico. E ancora, due grandi aree all’altezza della zona “Grottini” che si estendono fino alla sede della Croce Rossa. A proposito questi 4 grandi terreni che si estendono per chilometri lungo la consiliare, leggiamo dal documento: 
“Queste grandi aree sono estremamente interessanti per la possibilità di realizzare nuovi progetti, a completamento dell’intervento di realizzazione di edifici di edilizia economico e popolare (già ultimati). Le ulteriori aree disponibili saranno oggetto di pianificazione attuativa da parte del Comune, al fine di realizzare progetti di edilizia economica/popolare, oltre parcheggi a beneficio dei cittadini di Santa Severa.” 
Insomma, l’idea sembra essere quella, come già avvenuto in passato, di far passare sotto la copertura ipocrita delle case popolari, un nuovo piano di edificazioni sulle aree a monte della via Aurelia. Una simpatica fascia di circa 2 chilometri destinata a nuovi insediamenti residenziali che, dal Castello ai Grottini, si andrebbero a sommare alle centinaia di case costruite e mai vendute già presenti sul nostro territorio. 

 4) Alla fine di questa nuova fascia, in località Grottini sui terreni ad oggi destinati all’Orto botanico comunale, potremo invece veder nascere il nuovo centro di talassoterapia. Ma in questo caso, si rassicura: 
Tale centro da realizzare interrato lascerebbe immutata la possibilità di realizzare anche il parco botanico previsto”
Interrato? Cioè sotto terra? Quanti metri cubi si intende costruire sotto terra? Con quali ripercussioni sulla fascia costiera e sull’assetto del paesaggio che si andrebbe a scavare? 

5) Alle spalle del centro di talassoterapia “interrato” troviamo invece, rispolverato per l’occasione, il Piano per gli Insediamenti Produttivi. Qui si tratta di costruire nuovi edifici per la realizzazione di una zona artigianale. Ma siccome non basta mai, si prevede anche che: 
“Uno o più lotti previsti dall’insediamento, potranno essere destinati alla Regione per l’eventuale realizzazione dell’archivio centrale ed il centro di dematerializzazione dei dati.” 
Infatti, visto che a Roma e provincia non ci sono abbastanza edifici vuoti e inutilizzati da riqualificare, decidiamo di procedere alla dematerializzazione dei dati, materializzando nuovi metri cubi di cemento su un terreno agricolo di Santa Marinella. 

Questa è una sintesi del contenuto della delibera di Giunta del 16 ottobre 2019. Ma il Sindaco non vuole farci mancare nulla, quindi: 

6) sta lavorando per rinnovare una concessione per la realizzazione di 90.000 metri cubi di costruzioni sulla collina sopra via delle Colonie, lato Liceo. 

7) Si adopera instancabile per riuscire a destinare un terreno agricolo sopra Perazzeta ad uso di edilizia residenziale per l’edificazione di nuove abitazioni. 

8) e nell’area ex fungo, in linea con Bacheca, i soliti 2 piani interrati di parcheggio, sormontati dall’immancabile presa per i fondelli della piazza, arricchita dalla presenza di un centro commerciale di cui tutti i cittadini di Santa Marinella sentono l’irrefrenabile bisogno. 

Se Tidei riuscirà a completare i suoi piani, il nostro territorio sarà più brutto, più povero, meno verde, più inquinato dal cemento e da affarismi che nulla hanno a che vedere con l’interesse generale. È necessario fermarlo per porre fine alle speculazioni e intraprendere la strada della riqualificazione ambientale, sociale e produttiva di cui il nostro territorio ha invece grande necessità e urgenza.

venerdì 1 novembre 2019

Cosa succede? Cosa succede in città? (c’è qualche cosa, sì, qualcosa che non va!)


Nell’ultimo Consiglio comunale abbiamo assistito all’ennesima occasione persa, da parte della maggioranza, di affrontare le decisioni studiandosi bene carte, procedimenti e progetti, con l’obiettivo di fornire ai propri cittadini la migliore soluzione possibile, a vantaggio di tutti. È stata anche l’ennesima occasione persa per recepire osservazioni e suggerimenti puntualmente proposti da un’opposizione che le carte se le studia con attenzione per migliorare gli interventi e mitigare gli effetti negativi dovuti a decisioni che Giunta e maggioranza prendono in maniera superficiale e irrispettosa del bene comune.

In poche parole: ACEA ha presentato un progetto per il miglioramento della rete fognaria di Santa Severa. Il progetto prevede la realizzazione, presso il parcheggio di piazza Caduti di Nassiriya, di un manufatto piuttosto invasivo (circa 240 metri cubi di volume) atto a contenere il gruppo elettrogeno a servizio delle pompe di sollevamento necessarie per inviare il carico dei liquami al depuratore. Nessuno dei consiglieri di maggioranza si è minimamente preoccupato di valutare l’impatto di quel volume piantato dove il progetto prevede, né l’opportunità di posizionarlo altrove. 

Il Paese che Vorrei, ha proposto una modifica finalizzata a variare la sede dell’intervento di pochi metri (circa 25) in una posizione più rispettosa del contesto e di coloro che vi abitano. La proposta prevedeva di spostare il locale tecnico dall’altro lato del parcheggio, in modo da risultare più distante dalle abitazioni e dall’accesso principale alla piazza. Il nostro rappresentante, ha dunque chiesto che la deliberazione fosse rinviata per approvazione al successivo consiglio comunale dopo aver ottenuto da Acea un adeguamento del progetto alla modifica richiesta.


Risultato: nonostante l’ampia discussione che ne è scaturita, in modo del tutto irragionevole e superficiale è partito l’ordine di scuderia e il progetto è stato approvato così com’era. Acea comanda, la maggioranza ubbidisce. L’unica annotazione messa a verbale è che il Comune avrebbe chiesto ad ACEA, dopo l’approvazione del progetto, di effettuare una variante in linea con quanto proposto dall’opposizione. 
Inutile dire, come argomentato durante la discussione dal nostro consigliere Lorenzo Casella, che una volta incassata l’approvazione del progetto, Acea avrebbe potuto fregarsene delle richieste. Così è avvenuto; Acea ha semplicemente risposto no!
L’altra richiesta dell’opposizione riguardava la regolarizzazione di tutta l’area del parcheggio, sulla carta destinata a “verde pubblico” ma di fatto trasformata in un parcheggio asfaltato e a pagamento. Anche questa richiesta è stata respinta dalla maggioranza che evidentemente si trova a suo agio nel mantenere attività abusive sul nostro territorio, basta che portino soldi.
Per concludere, nonostante gli sforzi fatti dall’opposizione, il locale tecnico di ACEA verrà realizzato sotto le finestre e i balconi delle case adiacenti e davanti all’incrocio di accesso alla piazza mentre il parcheggio è e rimarrà abusivo.