martedì 12 gennaio 2021

PRIMO CITTADINO?

Riceviamo e volentieri pubblichiamo alcune riflessioni scaturite dall'ultimo, preoccupante, Consiglio comunale.

Avviando l’iter per l’affidamento del cimitero, sabato la maggioranza ha posto il primo mattoncino del suo devastante disegno di project financing sui pochi beni comuni che ci sono rimasti. Ma c’è un altro aspetto della seduta consiliare che fa indignare.

Il Sindaco ha liquidato con scherno l’azione del Comitato referendario cittadino in difesa dei beni comuni, nel pesante silenzio/assenso della sua maggioranza, palesando come meschinamente confidi nel fatto che la pandemia e il senso di responsabilità civica dei promotori -che li ha portati a sospendere la raccolta delle firme rischiando di pregiudicarne il risultato- lo possa esimere dall’affrontare una consultazione popolare.  

Un Primo Cittadino degno di questo nome, cosa avrebbe fatto? Sorvoliamo sul fatto che forse avrebbe lui stesso avviato una consultazione popolare prima di intraprendere un’azione volta a ipotecare un bene comune molto oltre la scadenza del suo mandato.  Sicuramente, essendo il primo responsabile della salute pubblica, alle avvisaglie di una recrudescenza dell’epidemia avrebbe preso l’iniziativa e convocato il Comitato per concordare un’interruzione dell’attività di raccolta firme a tutela della salute degli attivisti e della cittadinanza, proponendo al contempo una proroga dei termini per compensare l’interruzione forzata dell’attività. Avrebbe cioè ricercato una soluzione che conciliasse il diritto democratico alla consultazione popolare e la salute pubblica.

Così facendo, questo Sindaco ideale avrebbe manifestato la parte nobile del potere che è responsabilità, spirito di servizio e garanzia; arrivando a strumentalizzare a proprio vantaggio una circostanza così drammatica, il nostro Sindaco, invece, ne ha purtroppo mostrato il lato più vile: arroganza, arbitrarietà, opportunismo.

A fronte di questa manifestazione negativa del potere, però, la nostra collettività sta mostrando di avere la forza di reagire. Rappresentano una sana risposta immunitaria sia gli interventi dei Consiglieri d’opposizione sia il dissenso della Consigliera di maggioranza Calistri e del suo gruppo che dimostrano, ancora una volta, come la politica rappresentativa costituisca comunque un argine all’arbitrio di una maggioranza, peraltro relativa. Così come la consistente partecipazione dei cittadini e l’esistenza stessa del Comitato referendario testimoniano la presenza di anticorpi vitali nella nostra collettività. Bene, la strada è lunga, andiamo avanti con convinzione.

Manuela Comito