sabato 12 ottobre 2019

Le case di via Elcetina: un bell'impiccio




Allora: c’è un immobile con più di 70 appartamenti invenduti a Via Elcetina; sono pressoché finiti, mancano solo gli infissi e alcuni lavori di impiantistica. La proprietà è di un gruppo di imprenditori immobiliari che non è riuscito a completare l’opera.

L’immobile è lì da anni: nessuno lo compra.

Ci sono, poi, decine di famiglie senza casa, che hanno fatto domanda di assegnazione di un alloggio e rivendicano il proprio diritto a un’abitazione.

L’ATER, l’ente che cura l’edilizia popolare, allora si fa avanti, chiedendo ai proprietari di vendergli l’immobile, per poterlo assegnare agli aventi diritto, nel rispetto delle graduatorie.

L’operazione di ATER è ineccepibile e assolutamente vantaggiosa:
per la prima volta sul nostro territorio, si compie una riqualificazione del patrimonio immobiliare esistente adeguando anche la classe energetica dell’immobile;
si rendono gli appartamenti disponibili in pochi mesi, creando alloggi per le famiglie più svantaggiate, a consumo di suolo zero. 
La trattativa va avanti nel disinteresse del nostro Comune; il nostro Sindaco ha altri progetti in mente. A settembre sembra quasi fatta, poi, il colpo di scena. Le ditte proprietarie interrompono le trattative.
Il motivo è misterioso soprattutto se si pensa che fino ad oggi nessuno le voleva, quelle case: ci si chiede perché mai, all’improvviso, dopo anni di disinteresse e mesi di trattative, l’acquisizione non vada in porto.

Le chiacchiere girano: qualcuno avrebbe offerto di più di quello che offre ATER. Ovviamente non per fare edilizia popolare ma per fare business. Di nomi, ne girano e sono più o meno quelli dei “soliti noti”. Nessuno ha certezze ma sicuramente è qualcuno che può permettersi di immobilizzare il capitale in attesa che il mercato immobiliare riparta; qualcuno che, per soddisfare la propria sete di affari, è disposto a calpestare le esigenze di famiglie in difficoltà che aspettano, con sempre meno speranze, di avere una casa.

Ma il Sindaco, coglie l’occasione per dare finalmente sfogo alla sua libidine edificatoria: mi faccio dare da Arsial dei terreni agricoli, li trasformo in edificabili e ci faccio costruire un po’ di palazzine: alcune da vendere sul mercato, altre da far costruire ad ATER. Così,in barba a tutti i vantaggi del progetto ATER su via Elcetina, facciamo finta di dare una risposta al problema.

Questa, infatti, non è una soluzione perché, purtroppo:
tra acquisizioni, varianti urbanistiche, trasformazioni, passaggi in Regione, nulla osta di varia natura, progettazione, gare d’appalto, edificazioni e collaudi, queste case saranno pronte tra almeno 10 anni, alla faccia di chi la casa non ce l’ha;
gli appartamenti previsti per l’assegnazione ad ATER non riuscirebbero a soddisfare neanche la metà delle richieste ad oggi pervenute;
altri edifici andranno ad aggiungersi ai tanti immobili invenduti disseminati nel nostro Comune, con un inutile, ulteriore, consumo di suolo.

Ma queste sono quisquilie, perché, alla fine, ci guadagnano in tanti: ci guadagna il misterioso acquirente delle case di via Elcetina che, in nome di San Profitto, sfrutta la situazione e sottrae a chi è più fragile gli appartamenti che potevano soddisfare in breve tempo la richiesta abitativa; ci guadagna chi costruirà sull’area che ARSIAL darà al Comune, facendo contenti i sostenitori del “cemento innanzi tutto”. Ci guadagna, politicamente, anche il Sindaco che come minimo dirà di averci messo una pezza: cosa che ha già cominciato a raccontare.

Quindi ci guadagnano tutti? Purtroppo no. Restano fuori, guarda caso, proprio quelli che la casa la aspettano da anni e chissà quanto dovranno aspettare ancora e ci perde il territorio che continuerà ad essere martoriato da speculazioni edilizieprive di ogni logica del bene comune e senso digiustizia sociale.

Ma si sa, gli schiaffi li prendono sempre gli stessi, almeno fino a quando i cittadini di Santa Marinella non pretenderanno il rispetto dei propri diritti e del proprio territorio.