Gli oneri concessori per il canile di Furbara non sono corrisposti da due anni. Gli ospiti della struttura corrono gravi rischi. La solidarietà della città, che più volte si è stretta attorno ai volontari, da sola non basta più: le istituzioni si assumano le proprie responsabilità!
La legge italiana
tutela gli animali, in particolare quelli da affezione, proteggendoli da maltrattamenti
e consentendo agli enti di controllare, con l'ausilio delle ASL e delle
associazioni di volontari, lo sviluppo e la salute di cani e gatti randagi. Le
funzioni dei Comuni sono quelle di attuare piani di controllo delle nascite e
di gestire i canili o gattili pubblici, anche attraverso convenzioni con
associazioni animaliste. Tali
strutture, sottoposte al controllo veterinario delle A.S.L, devono garantire
buone condizioni di vita per gli animali e il rispetto delle norme
igienico-sanitarie. Tutto questo viene naturalmente fatto per tutelare il benessere degli animali ma anche per promuovere una corretta e sostenibile convivenza tra uomo e animale e tutelare la salute pubblica.
Al canile/gattile comunale di
Furbara, invece, è vera emergenza. Il pagamento degli oneri relativi alla
convenzione da parte del Comune, infatti, è fermo da due anni. Non vengono
rispettati gli impegni dal primo bimestre 2017.
L’associazione che gestisce il canile, comprendendo le difficoltà per
venire incontro alle necessità dell’Ente ha accettato una riduzione del canone per
il 2018 di oltre il 60% (per il 2017 riceverà poco meno del 40%). Nonostante
questo sforzo, i pagamenti ritardano ad arrivare.
Le raccolte di generi di prima necessità più volte
organizzate sia dai volontari, sia spontaneamente dai cittadini, non bastano
più. La struttura, un tempo fiore all’occhiello dell’Amministrazione e della
città, stenta a garantire i servizi obbligatori. In queste condizioni, assicurare la salute e la sopravvivenza degli
animali diventa ogni giorno più difficile.
Non si tratta unicamente di
garantire il nutrimento degli oltre cento ospiti, a questo i volontari riescono
a fare fronte, anche grazie all’aiuto dei cittadini. Senza fondi, il rischio
maggiore è quello di non poter fornire le prestazioni veterinarie fondamentali
per la salute degli animali. L’emergenza igienico – sanitaria è un’ipotesi non
molto remota.
Rimandare ancora i pagamenti
potrebbe risultare pericoloso. Una volta ricevuto parere positivo dal Ministero
dell’Interno sul Bilancio di previsione 2018, invitiamo l’Amministrazione a
onorare tempestivamente la convenzione e auspichiamo che anche i Commissari
straordinari velocizzino la liquidazione delle spettanze arretrate per il 2017.
Inoltre, incoraggiamo i tantissimi cittadini
che hanno già contribuito con donazioni a continuare ad aiutare l’associazione
e sproniamo chi non l’avesse ancora fatto a contribuire.
Il canile comunale appartiene al
patrimonio dei cittadini e il lavoro offerto dalle volontarie e dai volontari,
che dedicano alle strutture gran parte del loro tempo, è un servizio alla
collettività. La salvaguardia degli animali d’affezione e la prevenzione del
randagismo sono attività obbligatorie per i comuni e non vorremmo che la nostra
città si riducesse a dover ricorrere a una struttura privata pagata dall’Ente
pubblico. Vogliamo che Santa Marinella continui ad avere un canile comunale che
funzioni, come è avvenuto sin ad ora, che sia un punto di riferimento certo per
le adozioni e che possa continuare a offrire adeguata tutela agli animali.