mercoledì 25 ottobre 2023

La vera storia dei PEBA a Santa Marinella

Il Paese che Vorrei ritorna sui PEBA e risponde alle sconcertanti dichiarazioni al proposito del Piano Eliminazione Barriere Architettoniche da parte della vice-sindaca Gaetani. Queste denotano l’approssimazione con cui la nostra città viene amministrata. 

Cerchiamo di fare chiarezza tra le tante inesattezze, senza nessuna bassezza o ipocrisia, solo raccontando la storia del Piano nella nostra città.

Per prima cosa correggiamo gli errori normativi, gravi per un avvocato che dichiara di interessarsi all’argomento. La legge che ha reso obbligatori i PEBA non è del 2006 ma del 1986 ( L. 41/86 ) ed è stata poi integrata nel 1992 L. 104/92 ). Nel 2006 è stata emanata la Legge 67, quella per cui l’Amministrazione è stata condannata.

La vicenda dei PEBA a Santa Marinella parte il 30.12.2013 quando alcune associazioni locali insieme al Tavolo tecnico dell’agibilità e dell’accessibilità del Tribunale di Civitavecchia fanno approvare all’unanimità una mozione che impegnava Sindaco e Giunta alla redazione del piano. Si fa presente che del tavolo faceva parte anche l’Ordine degli avvocati, tanto che il presidente del tavolo era il presidente dell’Ordine stesso. Risulta difficile comprendere perché l’avvocato Gaetani non ne fosse informata.

Comunque nel 2014, grazie al lavoro della consigliera Paola Rocchi, nel Piano Triennale delle opere pubbliche furono stanziati duecentomila euro per procedere alla redazione del documento e all’abbattimento di alcune barriere. Stanziamento che successivamente fu tolto dall’allora consigliere delegato al bilancio, che giustificò la scelta con gli obblighi del Fondo di solidarietà (sacrificare i diritti dei disabili sembrò la scelta migliore).

Nel novembre 2018, nel corso di un’assemblea pubblica svolta in biblioteca, promossa dall’assessore alle attività commerciali e dal delegato alla disabilità, a seguito di un intervento da parte di un rappresentante delle associazioni che chiedeva informazioni sullo stato dei PEBA, pur se la risposta fu vaga, si giunse a un accordo di collaborazione. La settimana successiva si svolse un incontro con il delegato alla disabilità al Parco delle Foibe, nel quale fu confermata la volontà di collaborare (tutti eventi pubblicizzati dall’amministrazione).

Il 9 dicembre 2018 al Parco Kennedy si svolse la manifestazione “Non ti nascondere” dedicata completamente a questa vicenda. Tra i relatori l’onorevole Laura Coccia (PD), diversi componenti del Disability Pride e dell’associazione Luca Coscioni. 

Erano presenti anche l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Santa Marinella, la delegata alle pari opportunità e il delegato alla viabilità. Il delegato alla disabilità riferì di non potere essere presente per indisposizione.
Alla fine della serata i relatori e i rappresentanti del Comune si accordarono per collaborare alla stesura del PEBA. Decisero anche di darsi appuntamento un anno dopo e stabilirono che se non fosse stato prodotto nulla si sarebbe iniziata un’azione legale (l’evento fu trasmesso in diretta nazionale sui network del Pride e della Coscioni).

La vicenda dei PEBA di Santa Marinella divenne di dominio pubblico. Radio Radicale ne parlò continuamente. Se ne parlò alla famosissima assemblea pubblica organizzata dalle “Sardine” per la conclusione delle regionali dell’Emilia Romagna del gennaio 2020 a Bologna con oltre centomila persone presenti. Fu oggetto di altre manifestazioni a Roma. 

Se ne parlò in tutti i Disability Pride successivi alla manifestazione del 2018. Fu oggetto di un convegno all’Università di Modena e fu messa all’attenzione anche del Ministro Locatelli all’ultimo evento dedicato ai PEBA svolto alla Casa dell’architettura di Roma. Di tutto questo la vicesindaca Gaetani non sapeva nulla?

Nonostante le disattenzioni della vicesindaca, le associazioni di categoria hanno presentato puntualmente osservazioni, tutte regolarmente protocollate nell’ottobre 2022. I contributi, però, sono stati solo minimamente accolti. La nuova proposta pubblicata nel settembre 2023 è poco di più di quella dell’anno precedente e sostanzialmente ignora le richieste delle associazioni. Non tiene neanche conto delle indicazioni del perito nominato dal Giudice Sorrentino.

Per quale motivo è accaduto tutto questo? Come mai le pubblicazioni della Giunta coincidono puntualmente con le date dell’udienza? Perché dal 2013, anno in cui inizia tutta la vicenda, si è deciso di presentare un PEBA del tutto insufficiente (come dichiara lo stesso arch. Borruso) soltanto quando il contenzioso legale era terminato e si aspettava la sentenza??

Ognuno si dia le risposte che ritiene opportuno.



domenica 22 ottobre 2023

CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO: SESSIONE SEGRETA A PORTE CHIUSE!

Il Consiglio Comunale Straordinario chiesto per chiarire le brutte vicende che riguardano l'Amministrazione di questa città, emerse sulla stampa nazionale, è stato indetto a in sessione segreta e a porte chiuse! Partecipiamo numerosi alla manifestazione indetta per il 23 ottobre alle ore 10:00 davanti alla sede comunale di via Cicerone, per testimoniare il nostro sdegno e chiedere le dimissioni del Sindaco, a tutela della città.



 



giovedì 5 ottobre 2023

...E l’unica risposta è “ti denuncio!”

La consigliera Clelia Di Liello, Coalizione Futuro, e tantissimi cittadini e cittadine stanno ponendo in questi giorni al sindaco delle domande importanti, che vanno ben al di là delle questioni private che hanno investito la sua e altre famiglie. 

Da più parti viene un invito alle dimissioni immediate, e soprattutto la necessità di avere risposte a interrogativi inquietanti che emergono da quanto si legge nei giornali locali e nazionali.

Alcuni di questi interrogativi sono contenuti nell’interrogazione presentata dalla consigliera Di Liello per Coalizione Futuro, e in una lettera aperta (a seguire) della stessa al Presidente del Consiglio Comunale e a tutti i consiglieri.

A tutt’oggi la risposta, non sorprendentemente, è l’unica che questo sindaco sembra in grado di dare: “Ti denuncio”. 

Continuando con un modo di fare intimidatorio già da tempo praticato con persone che osano criticarlo sui social, e, questa volta, con la rappresentante eletta di un ampio numero di cittadini. 

Forse non si rende conto che in realtà, l’unico modo per tirarsi fuori da una situazione che definire aggrovigliata e imbarazzante è riduttivo, sarebbe quello di dare risposte puntuali e precise, che dimostrino, se c’è, la correttezza politica e amministrativa dei suoi comportamenti.


LETTERA APERTA

«Art. 54 della Costituzione: Tutti i cittadini … cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore…

Con quale faccia rientreremo in quell’aula dopo la tempesta che si è scatenata su quell’edificio, violato dall’arroganza di potere del primo cittadino!

La casa di tutti, in cui con timore reverenziale sono entrata in questa mia breve esperienza di consigliera, piegata ai bisogni di uno. Ma non è la cronaca gossip che ci interessa, piuttosto il mercimonio che si intravede sulle pagine di tutta la stampa nazionale.

Santa Marinella agli onori della cronaca per bassezze umane e politiche: scambi di favori, sicumera nel condurre trattative pericolose, coinvolgimento di funzionari pubblici, attribuzioni creative di cariche e servizi, denaro dei cittadini elargito senza remora alcuna, abuso di potere, compravendita di posti di lavoro …

Dovremmo tutti esserne scossi ed agire di conseguenza. Tenere fermo il timone e di fronte al piagnucolio del sindaco che si sente vittima e leso nella sua persona, riconoscere invece la gravità delle cattive pratiche amministrative.

Lasciamo alla magistratura il tempo di decidere se e come svolgere le indagini e giungere alla verità. Ma il nostro tempo, il tempo della politica è ora: il nostro primo dovere in questo momento è non lasciare cadere nell’oblio il frastuono di questi giorni pettegoli, ma trasformarli invece in un moto di dignità chiedendo le dimissioni del sindaco e restituendo alla città la possibilità di un nuovo inizio».


CLELIA DI LIELLO