giovedì 5 ottobre 2023

...E l’unica risposta è “ti denuncio!”

La consigliera Clelia Di Liello, Coalizione Futuro, e tantissimi cittadini e cittadine stanno ponendo in questi giorni al sindaco delle domande importanti, che vanno ben al di là delle questioni private che hanno investito la sua e altre famiglie. 

Da più parti viene un invito alle dimissioni immediate, e soprattutto la necessità di avere risposte a interrogativi inquietanti che emergono da quanto si legge nei giornali locali e nazionali.

Alcuni di questi interrogativi sono contenuti nell’interrogazione presentata dalla consigliera Di Liello per Coalizione Futuro, e in una lettera aperta (a seguire) della stessa al Presidente del Consiglio Comunale e a tutti i consiglieri.

A tutt’oggi la risposta, non sorprendentemente, è l’unica che questo sindaco sembra in grado di dare: “Ti denuncio”. 

Continuando con un modo di fare intimidatorio già da tempo praticato con persone che osano criticarlo sui social, e, questa volta, con la rappresentante eletta di un ampio numero di cittadini. 

Forse non si rende conto che in realtà, l’unico modo per tirarsi fuori da una situazione che definire aggrovigliata e imbarazzante è riduttivo, sarebbe quello di dare risposte puntuali e precise, che dimostrino, se c’è, la correttezza politica e amministrativa dei suoi comportamenti.


LETTERA APERTA

«Art. 54 della Costituzione: Tutti i cittadini … cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore…

Con quale faccia rientreremo in quell’aula dopo la tempesta che si è scatenata su quell’edificio, violato dall’arroganza di potere del primo cittadino!

La casa di tutti, in cui con timore reverenziale sono entrata in questa mia breve esperienza di consigliera, piegata ai bisogni di uno. Ma non è la cronaca gossip che ci interessa, piuttosto il mercimonio che si intravede sulle pagine di tutta la stampa nazionale.

Santa Marinella agli onori della cronaca per bassezze umane e politiche: scambi di favori, sicumera nel condurre trattative pericolose, coinvolgimento di funzionari pubblici, attribuzioni creative di cariche e servizi, denaro dei cittadini elargito senza remora alcuna, abuso di potere, compravendita di posti di lavoro …

Dovremmo tutti esserne scossi ed agire di conseguenza. Tenere fermo il timone e di fronte al piagnucolio del sindaco che si sente vittima e leso nella sua persona, riconoscere invece la gravità delle cattive pratiche amministrative.

Lasciamo alla magistratura il tempo di decidere se e come svolgere le indagini e giungere alla verità. Ma il nostro tempo, il tempo della politica è ora: il nostro primo dovere in questo momento è non lasciare cadere nell’oblio il frastuono di questi giorni pettegoli, ma trasformarli invece in un moto di dignità chiedendo le dimissioni del sindaco e restituendo alla città la possibilità di un nuovo inizio».


CLELIA DI LIELLO