sabato 3 agosto 2019

TARI: PERCHÉ PAGHIAMO DI PIÙ




Stanno arrivando i bollettini per pagare la tassa sui rifiuti e molti i cittadini sono arrabbiati per l’entità inattesa degli aumenti.
Purtroppo molti di loro avevano creduto alle bugie del Sindaco e della Maggioranza che annunciavano aumenti minimi senza considerare che, prima o poi, la verità avrebbe pesato concretamente sulle nostre tasche.

Ma a cosa è dovuto il costo della TARI?
Quest’anno, nel bollettino che paghiamo per il 2019 è inserito un costo aggiuntivo relativo agli gli ultimi mesi del 2018, anno in cui le entrate non sono state sufficienti a coprire il costo del servizio. Inoltre, sulla tassa gravano gli aumenti di spesa per il conferimento dei rifiuti presso i centri di raccolta e il costo relativo al contratto GESAM per un servizio che, nonostante le inadempienze più volte rilevate, continua indisturbato a pesare sui nostri bilanci familiari.

Alcuni servizi sono stati soppressi, la città non è pulita, troviamo sacchetti di immondizia abbandonati, la raccolta è approssimativa e spesso tutt’altro che differenziata, eppure i compensi per l’azienda che dovrebbe occuparsi di tutto questo rimangono inalterati, anzi sono destinati ad aumentare dal prossimo autunno.

In più, le osservazioni e i suggerimenti portati in Commissione e in Consiglio comunale sono rimasti inascoltate dalla maggioranza. Queste erano relative ad alcuni elementi tra cui:

-          - Gli elenchi dei contribuenti sono incompleti per cui ad alcuni cittadini non arriva il bollettino da pagare e il costo che spetterebbe loro viene a gravare su tutti gli altri;

-          - Non tutti gli esercizi commerciali pagano la TARI sulla effettiva superficie occupata, sia interna che esterna, e così, in mancanza di controlli, l’importo per ogni metro quadrato non dichiarato, viene anch’esso spalmato su tutti gli altri contribuenti.

-          - Non si fanno i controlli sulla base imponibile, non si fanno controlli sull’azienda che raccoglie i rifiuti e quindi non si discute il costo per il servizio, non si riscuotono i compensi CONAI per i materiali conferiti ai centri di raccolta.

Tutto questo si trasforma in aumenti dei costi e in una distribuzione iniqua sui contribuenti.
Il nostro consigliere comunale Lorenzo Casella ha sollevato e discusso ciascuno di questi punti in commissione e li ha ribaditi in Consiglio comunale. Il Paese che vorrei ha cercato di fare pressione attraverso post e comunicati. Nulla è servito.
Allora, quando ancora si poteva intervenire, la maggioranza ha preferito ignorare ogni suggerimento e procedere per la sua strada.

A questo punto, anche chi ha creduto alle false promesse può toccare con mano come stanno realmente le cose e contribuire alle battaglie di chi vorrebbe un’Amministrazione più sana, capace e giusta per la propria città.
Intanto paghiamo anche il prezzo della TARI, per gli errori passati e presenti di chi non è capace di mettere al centro delle proprie azioni, l’interesse dei cittadini.