Il Paese che vorrei avvia la raccolta dei fondi per l’indagine
strumentale sui pini di piazza Trieste.
È importante che la vicenda dei pini di
piazza Trieste sia gestita con rispetto
per il valore paesaggistico che essa rappresenta per la nostra città. Chiediamo che parta da qui un atteggiamento
nuovo nei confronti della più grande ricchezza che abbiamo: l’ambiente.
Da
tempo, “il Paese che vorrei” manifesta, tramite i mezzi di comunicazione e direttamente
al Sindaco per voce del Consigliere comunale della Lista, grande preoccupazione
per l’abbattimento degli alberi di Piazza Trieste. A seguito di queste sollecitazioni,
il Sindaco ha chiesto di presentare una perizia che potesse chiarire la situazione.
Il Paese che vorrei si è rivolto ad alcuni referenti presso l’Università della
Tuscia per avere indicazione di un professionista in grado di esprimersi
autorevolmente sullo stato dei pini.
Effettuato il sopralluogo, l’esperto ci ha
consegnato un’accurata relazione, tempestivamente inoltrata al Sindaco. Riportiamo
in virgolettato il punto saliente “Ciò che si evince da quanto
osservato in situ, dal rilievo dei parametri essenziali e dall’osservazione
delle piante, è che non vi sia una propensione al cedimento così
grave da decretarne l’abbattimento
immediato”.
Nelle schede tecniche fornite si
suggerisce, inoltre, di procedere a un’adeguata potatura e di effettuare, entro
un anno, la misurazione strumentale della stabilità degli alberi.
A seguito di questa perizia, ci saremmo
aspettati una tempestiva “mirata” potatura delle chiome per aumentare il
livello di sicurezza della Piazza, soprattutto da parte di coloro che, sebbene continuino
a dichiararla pericolosa, hanno organizzato sotto i pini incontri, manifestazioni
e casette natalizie per bambini. Insomma, sotto quei pericolosi pini si è
chiamata la cittadinanza a raccolta per festeggiare Natale e Capodanno. A
rigore di logica ciò manifesta una tacita ammissione dell’assenza di un
pericolo imminente, nonostante l’intervento di potatura indicato dall’esperto non
sia stato effettuato. Eppure, ancora oggi, sentiamo parlare di prossimi
abbattimenti. Perché?
Il Sindaco evidentemente non riesce a capire
l’importanza strategica ed economica che l’ambiente rappresenta per il nostro
territorio. Santa Marinella non brilla per qualità dei servizi al turismo, livello
dell’offerta culturale o per opportunità di intrattenimento. Ciò che continua
(per quanto ancora?) ad attrarre turismo e contribuisce alla qualità della vita
di tutti noi è il valore ambientale che abbiamo la fortuna di possedere, di cui
il patrimonio verde è parte importante, da sempre trascurata e offesa dalle amministrazioni
che si sono succedute.
È, invece, fondamentale cominciare a tutelare
e valorizzare seriamente l’ambiente e smettere di considerare questo nostro patrimonio
una fastidiosa incombenza da eliminare. Mettere in sicurezza non vuol dire
abbattere ma potare, gestire il verde pubblico non vuol dire eliminare ma
tutelare, implementare e custodire per le future generazioni. Questa è la
politica ambientale che vorremmo vedere sul nostro territorio.
Le indagini strumentali indicate hanno
un costo compreso tra i 600 e gli 800 euro per ogni albero, meno di quanto
costerebbe il solo smaltimento dei tronchi abbattuti. Se il Sindaco non ha
intenzione di spendere questi soldi e preferisce confidare nella presunta pericolosità
degli alberi per liberarsene abbattendoli, saremo noi a dare un segnale nella
giusta direzione.
Per questo, dal 1 gennaio saremo in
piazza per avviare la raccolta dei fondi necessari a fronteggiare il costo dell’indagine
strumentale. Appena raggiunta la cifra necessaria doneremo questi soldi al
Comune affinché si possa verificare l’effettiva stabilità degli alberi e di
conseguenza definire le azioni future per imparare a prendersi cura del verde,
della città, dei cittadini.