Il Paese che vorrei ritiene che l’intenzione di cedere al
privato la realizzazione e la gestione di questi due beni comuni non risponda a
criteri di urgenza e sia dannosa per la collettività.
Come la Giunta precedente, anche l’attuale invoca l’urgenza e
cerca di convincere i cittadini evocando pericoli di crollo ed emergenza loculi
senza però dire che i tempi con cui un eventuale procedura di Project Financing
vedrebbe la luce sono di anni.
Gli adempimenti previsti nel Nuovo Codice degli Appalti sono molteplici e richiedono, mediamente, oltre 4 anni prima che si dia il via all'esecuzione dei lavori. Alla faccia di una soluzione dettata dall'emergenza!
Ne citiamo alcuni: progetto
di fattibilità, relazione tecnico-economica, bando, analisi e valutazione, scelta del proponente; elaborazione del progetto definitivo; rilascio delle concessioni; stipula delle convenzioni; cambi di destinazione d'uso; varianti urbanistiche; varianti di progetto; approvazione del progetto definitivo; procedure per l'avvio dei lavori.
Inoltre, non possiamo dimenticare che i Commissari ministeriali,
che calcolano i debiti cumulati dalla giunta precedente, stanno per presentarci
il conto. Appena completato il conteggio dovremo attivare un mutuo per la somma
necessaria a coprire i debiti. Questo mutuo ci costerà, presumibilmente,
400mila euro l’anno per i prossimi 20 anni e ovviamente dovremo pagarlo noi
cittadini.
Oggi il Comune può contare sulle entrate
delle tasse e su quelle di concessioni e locazioni; quando avremo ceduto le
entrate dello stabilimento la Perla del Tirreno e quelle del Cimitero come faremo a pagare i debiti accumulati e
sostenere i costi dei servizi, della manutenzione e per le altre spese? L’unico
modo sarà aumentare le tasse. Nel frattempo, ad aumentare i costi per le
concessioni cimiteriali ci penserà il privato che, dovendo rientrare
dall’investimento, aumenterà le tariffe. Per verificarlo basta fare il
confronto con le tariffe dei cimiteri di zona realizzati in Project Financing.
Non ipotechiamo il nostro futuro. Sia per la gestione della Perla del Tirreno, sia per quella del Cimitero comunale, è possibile elaborare soluzioni alternative più soddisfacenti e utili per la collettività.
Risaniamo i nostri conti. Aspettiamo
di essere usciti dal dissesto e potremo intervenire sui nostri beni comuni
attraverso finanziamenti pubblici, progetti partecipati e condivisi tarati
sulle nostre necessità, possibilità di controllo sulla gestione e promozione
della qualità dei servizi. Nel frattempo, si può attuare una diversa politica che
punti a interventi di riqualificazione sulla passeggiata, sostenibili in fase
di dissesto, e a un’ottimizzazione della gestione del cimitero mirata a rendere
disponibili gli spazi di cui abbiamo bisogno.
In questo modo anche la diffusa preoccupazione che capitali di dubbia provenienza possano essere investiti sul nostro territorio, offrendo l'opportunità di infiltrazioni pericolose per la nostra collettività, sarà scongiurata.
La raccolta firme che sottoporremo ai nostri concittadini chiede quindi il ritiro delle Delibere su questi due Project Financing e un più aperto e condiviso dibattito sulle scelte che rischiano di condizionare il nostro futuro e affossare definitivamente la rinascita di questa collettività.