venerdì 26 aprile 2019

PASSEGGIATA E PERLA DEL TIRRENO. RISTRUTTURARE LA PASSEGGIATA CON FINANZIAMENTI PRIVATI? CHE PESSIMO AFFARE!



Lo stabilimento Perla del Tirreno è uno dei nostri più belli e preziosi beni comuni.

I lavori di ristrutturazione sono necessari? Una perizia del 2018 sostiene che non c’è rischio di crollo in passeggiata e quantifica in circa 20mila € i soldi necessari per ristrutturare lo stabilimento la Perla del Tirreno
Che cosa vuole fare il Sindaco? Finanziare la ristrutturazione dello stabilimento e della passeggiata con progetto e capitale privato, per oltre un milione di euro.

Chi ci rimette?
1. Il Comune: perché oggi incassa circa 300.000 € ogni estate dalla concessione dello stabilimento a cui rinuncerebbe in caso di cessione della gestione al privato che ha finanziato la ristrutturazione. Sarebbero 3milioni di € in 10 anni! Siamo affogati di debiti, è opportuno rinunciare a questi soldi?
2. I cittadini perché dovranno sopperire con le tasse, che quindi non caleranno mai, alle mancate entrate delle concessioni.



Cosa si dovrebbe fare?
Aspettare di essere usciti dal dissesto prima di ristrutturare la passeggiata; quando potremo di nuovo permettercelo lo faremo con soldi pubblici e ne conserveremo il controllo.
Inoltre, destagionalizzare l’uso della spiaggia per 10 mesi l’anno consentirebbe di aumentare le entrate per le casse comunali, ottenere nuovi i servizi legati al miglior utilizzo dello spazio e offrire qualche opportunità di lavoro in più.

DIFENDIAMO IL NOSTRO FUTURO

Oggi il Comune può contare su le entrate delle tasse e su quelle di concessioni e locazioni.
Quando avremo ceduto le entrate dello stabilimento la Perla del Tirreno e quelle del cimitero – che sommate ammontano 500mila € ogni anno -  come faremo a pagare i debiti accumulati e sostenere i costi di servizi, manutenzione e spese? 
L’unico modo sarà AUMENTARE LE TASSE sui cittadini.

Dopo dieci anni di saccheggio delle risorse finanziarie della vecchia amministrazione, è partito il saccheggio dei nostri beni comuni.

Sotto la bandiera di un’emergenza che non esiste, il Sindaco Tidei mette le mani sul nostro futuro. NOI DICIAMO NO!