Troviamo
incredibile che chi ha contribuito attivamente alla distruzione economica e
morale di questo paese oggi abbia l’arroganza di volerci impartire lezioni
sulle presunte buone pratiche.
I
tavoli di confronto sono la via maestra per riuscire a superare le proprie
lacune e la propria inefficienza ma ci vorrebbe un interesse per il pubblico e
un’umiltà che all’attuale cosiddetta classe dirigente mancano.
In
più c’è la presunzione di chi vorrebbe “formare” associazioni e cittadini a
prendersi cura di arenili liberi di cui il Comune si è sempre disinteressato e
che ha da sempre lasciato in abbandono.
Numerose
sono invece le associazioni e i cittadini che hanno supplito alle inefficienze
dell’Amministrazione con il proprio impegno. Cosa vorrebbe insegnare
l’Assessore Minghella a costoro? Come si
misura una distanza? Come si invitano le persone alla correttezza dei
comportamenti? Come ci si prende cura dei beni comuni?
Noi
proponiamo che i soldi stanziati dalla Regione possano essere utilizzati per
garantire il corretto accesso agli arenili liberi offrendo, a chi quelle
spiagge e quelle scogliere le ama, un compenso economico e siamo certi che
questa operazione potrebbe costituire un’opportunità di lavoro per chi è più in
difficoltà e potrebbe trarre un beneficio in cambio del suo impegno nel
presidiare, nell’interesse di tutti, quegli spazi liberi.
Le
posizioni espresse dall’Assessore Minghella invece mirano a un altro obiettivo,
quello di far piovere sempre sul bagnato, nel portare beneficio a chi già ne
ha, nell’essere il mazziere di un tavolo riservato a pochi.
Invece
di pianificare azioni si preferisce scaricare responsabilità, invece di
distribuire si preferisce concentrare, invece di attuare interventi di equità
sociale si preferisce agevolare privilegi e rendite di posizione. Sono queste
le prerogative di una gestione del potere insana, ingiusta, dannosa.
Lorenzo
Casella
Il
Paese che Vorrei