Di quanti loculi
abbiamo bisogno ogni anno? Circa 100.
Che intenzioni ha il
Sindaco? Fare costruire 3000
loculi su un terreno esterno al cimitero lasciando al costruttore l’incasso
delle concessioni, fino a esaurimento degli spazi, in circa 30 anni. Se invece
l’intenzione è quella di importare “ospiti” da fuori o da Roma allora dietro
questa finta emergenza si nasconde una vera e propria speculazione.
Chi ci rimette?
1. il Comune: perché perderebbe circa 200.000 € l’anno
per le concessioni che invece andrebbero al costruttore. DUE MILIONI di euro
ogni 10 anni! Siamo affogati di debiti, perché
rinunciare a questi soldi?
2. I cittadini
perché le concessioni cimiteriali private hanno costi più alti e perché dovranno sopperire con le tasse alle
mancate entrate delle concessioni.
Cosa si dovrebbe
fare?
Avviare
immediatamente la costruzione dei 216 loculi il cui costo è già coperto;
Reperire nuova
disponibilità incentivando i cittadini che lo desiderano a riunire i congiunti
in un unico spazio;
Verificare la disponibilità a liberare concessioni risalenti
a più di 30 anni fa.
Se non fosse sufficiente, sarà possibile realizzare altri
600 loculi sulle strutture esistenti all’interno del cimitero, finanziandone la costruzione tramite la prevendita
delle concessioni.
Cosa significa
risanare nell’interesse pubblico?
Una volta usciti dal dissesto, il Comune potrà realizzare un
progetto condiviso con risorse
proprie per migliorare la situazione cimiteriale, mantenendo la titolarità
pubblica e promuovendo qualità del servizio e controllo dei costi.
Il cimitero è un bene
comune e un luogo di affetto e di raccoglimento, non ne facciamo un business.
DIFENDIAMO IL NOSTRO
FUTURO
Oggi il Comune può contare su le entrate delle tasse e su
quelle di concessioni e locazioni.
Quando avremo ceduto le entrate del cimitero e dello
stabilimento la Perla del Tirreno – che sommate ammontano 500mila € ogni anno - come faremo a pagare i debiti accumulati e
sostenere i costi di servizi, manutenzione e spese?
L’unico modo sarà AUMENTARE
LE TASSE sui cittadini.
Dopo dieci anni di saccheggio
delle risorse finanziarie della
vecchia amministrazione, è partito il saccheggio dei nostri beni comuni.
Sotto la bandiera di un’emergenza che non esiste, il Sindaco
Tidei mette le mani sul nostro futuro. NOI
DICIAMO NO!