In
questi giorni di terribile crisi, i servizi sono insufficienti e le
informazioni sono inadeguate.
Credevamo
che fosse un problema d’incapacità gestionale o di lacune organizzative e ci
siamo occupati di suggerire alla maggioranza strumenti e metodi per migliorare
le attività di supporto ai cittadini.
Oggi
scopriamo su cosa era concentrata, invece, la cosiddetta classe dirigente.
Approfittando
della criticità della situazione, questi opportunisti erano intenti a intessere
la loro opera di distruzione. Invece di pensare a tutelare i cittadini sul
fronte sanitario ed economico preparavano la mossa per privarli dei beni comuni
e consegnarli nelle mani di speculatori pronti all’affare.
Sul
cimitero, ignorando i nostri suggerimenti, hanno costruito un’emergenza loculi che
non c’era e che poteva essere scongiurata attraverso la programmazione e la
corretta gestione, se solo ci si fosse concentrati sull’interesse collettivo
invece che sugli affari.
Analoga spregiudicata strategia viene attuata sulla farmacia
comunale, ridotta in perdita per agevolarne la prossima privatizzazione.
Sulla
Perla del Tirreno, tra balletti e giravolte, adducendo stravaganti quanto
inconsistenti motivazioni economiche, in piena continuità con la giunta Bacheca
sono arrivati oggi a definire il loro vero obiettivo: la dismissione di questo
bene così importante sotto il profilo economico per il nostro Comune.
Sono
azioni perseguite nel disprezzo dell’interesse collettivo, dell’opportunità di
risanamento e della possibilità di fronteggiare un futuro che, oggi più che
mai, ci appare incerto.
In
questi giorni di preoccupazione, sacrifici e paura per un virus che sta
infestando il mondo, qui da noi, invece di lavorare per alleviare le sofferenze
delle persone si continua a coltivare il germe dell’affarismo che divora il
bene comune e lascia i cittadini sempre più poveri e disarmati nei confronti
delle sfide future. Purtroppo da questa malattia non si guarisce, è necessario
combatterla finché siamo in tempo.
Lorenzo Casella